Giovanni Trapattoni | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Trapattoni nel 2013 alla guida dell'Irlanda | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 175 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 73 kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1972 - giocatore 11 settembre 2013 - allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanni Trapattoni (Cusano Milanino, 17 marzo 1939) è un ex calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo centrocampista.
Noto con il diminutivo di Trap, è generalmente considerato il tecnico più rappresentativo del calcio italiano del secondo dopoguerra:[3] è infatti l'allenatore italiano più vittorioso a livello di club nonché uno dei più titolati al mondo,[4] avendo conquistato campionati in Italia (un record di sette), Germania, Portogallo e Austria (uno a testa), per un totale di dieci trofei nazionali, facendone uno dei sei allenatori – assieme allo jugoslavo Tomislav Ivić, all'austriaco Ernst Happel, al portoghese José Mourinho, al belga Eric Gerets e al suo connazionale Carlo Ancelotti – capaci di vincere almeno un torneo nazionale di prima divisione in quattro paesi diversi;[5] a questi si sommano sette titoli ufficiali a livello internazionale, che ne fanno il sesto allenatore al mondo e quarto in Europa per numero di trofei conquistati in tale categoria.[6]
I suoi anni da calciatore trascorrono per la gran parte al Milan, dove rimane una colonna portante della squadra per quasi un quindicennio e, agli ordini di Nereo Rocco, vince due scudetti, una Coppa Italia, due Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa intercontinentale;[7] chiude poi la carriera agonistica nel Varese.[7]
Diviene subito allenatore, emergendo precocemente e ottenendo la maggior parte dei successi sulla panchina della Juventus, squadra che guida ininterrottamente dal 1976 al 1986 – il ciclo più duraturo nella storia del calcio professionistico italiano[8] – e nuovamente dal 1991 al 1994; riesce inoltre a inanellare sei campionati di Serie A e due Coppe Italia, diventando al contempo il primo allenatore nella storia ad aver vinto le tre principali competizioni per club organizzate dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee (UEFA) con la stessa squadra e, in seguito, tutte le manifestazioni gestite dalla confederazione – un grande slam mai riuscito prima nel calcio europeo –,[9] facendo assurgere la squadra bianconera tra le migliori nella storia della disciplina anche in virtù dell'innovativa zona mista.[10][11][12]
È inoltre uno dei pochi sportivi ad aver vinto la Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe e la Coppa Intercontinentale sia da giocatore che da allenatore; è infine tra i tecnici plurivittoriosi in Coppa UEFA con 3 affermazioni.
Commissario tecnico della nazionale italiana dal 2000 al 2004, successivamente ricopre il medesimo incarico per la nazionale irlandese dal 2008 al 2013, dapprima sfiorando la qualificazione al campionato del mondo 2010 al termine di una polemica sfida di spareggio contro la Francia, e riuscendo poi a qualificarla al campionato d'Europa 2012, traguardo raggiunto per la prima volta dai Boys in Green dal 1988.
Nel 2007 viene inserito dal quotidiano britannico The Times in una lista dei cinquanta migliori allenatori della storia del calcio[13] e, sei anni più tardi, dall'emittente televisiva statunitense ESPN nella speciale classifica dei venti più grandi allenatori.[14] Infine, viene introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano nella categoria allenatore italiano nel 2012.
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