Gnoseologia

La gnoseologia (AFI: /ɲozeoloˈʤia/;[1][2][3] dal greco gnósis, «conoscenza», + lógos, «discorso»),[4] chiamata anche teoria della conoscenza,[5] è quella branca della filosofia che studia la natura della conoscenza.

Allegoria della filosofia come causarum cognitioconoscenza delle cause»), affresco di Raffaello sul soffitto della Stanza della Segnatura ai Musei Vaticani.

In particolare, così come si è consolidata nell'età moderna ad opera della speculazione filosofica di Kant, la gnoseologia si occupa dell'analisi dei fondamenti, dei limiti e della validità della conoscenza umana, intesa essenzialmente come relazione tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto.[6]

Occorre precisare che nell'ambito della cultura anglosassone la teoria della conoscenza è chiamata anche e soprattutto epistemology, laddove in Italia con il termine "epistemologia" si designa essenzialmente quella branca della gnoseologia che si occupa della conoscenza scientifica o, in un senso ancora più specifico, la filosofia della scienza.[7]

  1. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "gnoseologia", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  2. ^ Gnoseologia, in Treccani.it – Sinonimi e contrari, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  3. ^ Luciano Canepari, gnoseologia, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
    Il DiPI ammette anche, pur marcandola come «meno consigliabile», la pronuncia /ɡnozeoloˈʤia/.
  4. ^ L'origine del termine si deve a Alexander Gottlieb Baumgarten, seguace di Leibniz, con cui indicava la «teoria della conoscenza», dividendo la gnoseologia in "logica" ed "estetica" (Carlo Sini, Filosofia, p. 189, Jaca Book, Milano 1992).
  5. ^ Enciclopedia Treccani alla voce corrispondente.
  6. ^ Andrea Gentile, Ai confini della ragione. La nozione di «limite» nella filosofia trascendentale di Kant, Edizioni Studium, Roma 2003 ISBN 88-382-3929-0.
  7. ^ Cfr. Enciclopedia Treccani alla voce "gnoseologia".