Il termine gnòsi[1] (o ghnòṡi,[1] dal greco antico γνῶσις, gnôsis, «conoscenza», derivante dal tema di γιγνώσκω «conoscere»)[2] è un vocabolo comune il cui significato originario era "conoscenza", o sapienza (sophia).
Nella scienza delle religioni, la parola gnosi assume un significato particolare, in quanto indica una forma speciale di conoscenza religiosa, che non procede da contenuti di fede acquisiti per intermediazione, né a partire da principi o postulati[4], ma si realizza come accesso diretto al divino, mediante una sorta di illuminazione interiore, al termine di un cammino, spesso misterico, che garantisce il raggiungimento della salvezza spirituale agli iniziati.
Elemento caratteristico della gnosi è il carattere occulto o nascosto della sapienza, accessibile solo attraverso un arduo percorso di ascesi, perché derivante dal forte dualismo tra spirito e materia, anima e corpo, luce e tenebre.[4][5]
Presente in varie tradizioni religiose e culturali (quali induismo, buddismo, e nelle forme cabbalistiche dell'ebraismo e sufistiche dell'islamismo)[5], la gnosi non va identificata o ricondotta esclusivamente allo gnosticismo, termine che, nello specifico, designa un complesso fenomeno di movimenti religiosi ereticali del cristianesimo dei primi secoli, dei quali la gnosi costituiva una componente fondamentale.