Gotico internazionale in Italia

Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi (dettaglio), Galleria degli Uffizi, Firenze (1423).
Pisanello, San Giorgio e la principessa (dettaglio, 1436-1438 circa), chiesa di Sant'Anastasia, Verona.
Voce principale: Tardo gotico.

Il gotico internazionale (o tardogotico) è uno stile delle arti figurative databile tra il 1370 circa e, in Italia, la prima metà del XV secolo.

Come sottolinea il nome, questa fase stilistica ebbe un'estensione internazionale, con caratteri comuni, ma anche con molte variabili locali. Lo stile non si diffuse a partire da un centro di irradiazione, come era stato per esempio per il gotico e l'Île-de-France, ma fu piuttosto frutto di un dialogo tra le corti europee, favorito dai numerosi scambi reciproci[1]. Tra queste corti ebbe comunque un ruolo preminente quella papale, in particolare quella avignonese, vero centro di aggregazione e scambio per gli artisti di tutto il continente[2].

L'Italia, divisa politicamente, fu attraversata da artisti che diffusero questo stile, spostandosi continuamente (specialmente Pisanello, Michelino da Besozzo e Gentile da Fabriano) e generò anche numerose declinazioni regionali. Il linguaggio gotico "internazionale" significò lo svecchiamento della tradizione gotica (legata ancora a fine del XIV secolo al linguaggio giottesco), ma solo alcune aree offrirono dei contributi originali e da "protagonisti" nel panorama europeo, mentre altre acquisirono solo parzialmente e in maniera più superficiale i singoli stilemi. A Firenze il gotico internazionale entrò precocemente in competizione con il nascente stile rinascimentale, ma incontrò comunque il favore di una committenza ricca e colta, sia religiosa che privata[3].