Il seguente articolo illustra alcuni lineamenti-base di grammatica coreana.
Il coreano è una lingua SOV, cioè l'ordine dei costituenti è soggetto-oggetto-verbo, collegati tra loro dalle posposizioni. Trovandosi il verbo sempre in chiusura di una frase, tutti gli altri elementi vanno posti prima di esso: l'ordine è indifferente o dettato da cosa si voglia enfatizzare, che in questo caso si antepone a tutto il resto. Il coreano è inoltre una lingua pro-drop: il soggetto è opzionale e si può omettere se scontato e se non si creano ambiguità. Molto diffusa è poi la struttura tema-rema.
I verbi, la cui forma è identica per tutte le persone, si coniugano non solo in base a diatesi, aspetto verbale e tempo, ma anche tenendo in considerazione il rapporto con il parlante: di conseguenza, esistono sei registri di formalità. La forma base termina con la sillaba "da", che viene rimossa per procedere alla coniugazione o nominalizzazione aggiungendo particelle o suffissi.
Il genere maschile e femminile si aggiunge ai nomi comuni di persona con delle sillabe fisse apposite; c'è invece una chiara differenziazione nei pronomi personali. Il plurale, applicato solo con gli esseri viventi e, comunque, opzionale, si evince dal contesto o da altri elementi della frase. Non esistono gli articoli, mentre gli aggettivi non hanno il verbo "essere" come copula e assumono le caratteristiche dei verbi attributivi.
I complementi si formano tramite particelle, spesso esistenti in due versioni in base alla lettera finale della parola che le precede (consonante o vocale).