Grande Moravia | |
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Ricostruzione di una bandiera (vexillum) ritrovata su un oggetto moravo risalente al IX secolo,[nota 1] il cui colore è molto probabilmente il rosso
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Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | (CS) Velká Morava (Velkomoravská říše) (LA) Regnum Marauorum/Marahensium (LA) Terra Marauorum/Marahensium |
Lingue ufficiali | antico slavo ecclesiastico |
Lingue parlate | slavo antico, latino |
Capitale | Veligrad |
Politica | |
Forma di governo | principato |
Nascita | 833 con Mojmír I |
Fine | 907 circa con Mojmír II |
Territorio e popolazione | |
Religione e società | |
Religioni preminenti | cristianesimo slavo, cristianesimo latino, paganesimo slavo |
La Grande Moravia alla fine del IX secolo: in verde scuro i territori acclaratamente posseduti, in verde chiaro quelli su cui si avanzano dubbi storiografici | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Regno di Samo Principato di Moravia Principato di Nitra Vistolani |
Succeduto da | Ducato di Boemia Principato d'Ungheria Civitas Schinesghe Liutici Regno dei Franchi Orientali |
Ora parte di | Austria Germania Polonia Rep. Ceca Slovacchia |
La Grande Moravia (in latino Regnum Marahensium; in greco: Μεγάλη Μοραβία Megálī Moravía; in ceco Velká Morava ˈvɛlkaː ˈmorava; in slovacco Veľká Morava ˈʋeʎkaː ˈmɔraʋa; in polacco Wielkie Morawy), il Grande impero di Moravia,[1] o semplicemente la Moravia storica[2][3][4] fu il primo grande Stato abitato prevalentemente da Slavi occidentali ad emergere nell'area dell'Europa centrale. Mentre è certo che esso si estendeva perlopiù in regioni oggi comprese nei confini della Repubblica Ceca, della Slovacchia, della Polonia e dell'Ungheria, alcuni studiosi ritengono che la Grande Moravia si sviluppasse anche in aree facenti parte della Serbia, della Romania e dell'Ucraina. Le origini di questo Stato rimangono oscure; l'unica entità amministrativa precedentemente presente in questi luoghi, la quale può in qualche modo dirsi antesignana della Grande Moravia, era l'unione tribale di Samo, rimasta in piedi tra il 631 e il 658 d.C.
Il cuore del territorio compreso nei confini del regno si sviluppava essenzialmente nella regione della Moravia, collocata nella parte orientale della Repubblica Ceca, e più specificatamente lungo il fiume Morava, da cui il nome dello Stato. Malgrado le demarcazioni siano difficili da determinare con esattezza, la Moravia raggiunse la sua maggiore estensione sotto il principe Svatopluk I (in slovacco Svätopluk), al potere dall'870 all'894. A contribuire al declino della Grande Moravia furono dissidi e conflitti interni emersi dopo la morte di Svatopluk, con il risultato che tale fragilità consentì agli Ungari di insediarsi e annettere al loro dominio quanto compreso nell'attuale Slovacchia. L'anno esatto del crollo risulta sconosciuto, ma lo si restringe in un periodo compreso tra il 902 e il 907.
La Moravia conobbe un significativo sviluppo culturale sotto il re Rastislav, soprattutto per via dell'arrivo nell'863 della missione dei santi Cirillo e Metodio. Dopo che la sua richiesta di spedire missionari era stata disattesa da Roma, Rastislav domandò all'imperatore bizantino di inviare un «maestro» (učiteľ) per introdurre l'alfabetizzazione e un sistema legale (pravьda) nella Grande Moravia. A seguito dell'accoglimento della richiesta, giunsero nella regione i fratelli missionari Cirillo e Metodio, i quali introdussero un sistema di scrittura (l'alfabeto glagolitico) e la liturgia slava, con quest'ultima che fu infine approvata formalmente da papa Adriano II. La scrittura glagolitica andò probabilmente inventata dallo stesso Cirillo, mentre l'idioma che usò per le sue traduzioni di scritture sacre e le sue opere letterarie si basava sul dialetto slavo che lui e suo fratello Metodio avevano appreso nella loro città natia, Salonicco. In un quadro estremamente sintetico, l'antico slavo ecclesiastico differiva soltanto per alcuni aspetti dal dialetto slavo locale della Grande Moravia, che costituiva l'idioma ancestrale dei dialetti parlati in futuro in Moravia e nella Slovacchia occidentale.
Più tardi, i discepoli di Cirillo e Metodio furono espulsi dalla Grande Moravia da re Svatopluk I, che ri-orientò l'impero verso il cristianesimo occidentale. Tuttavia, l'espulsione ebbe un impatto significativo nelle aree in cui gli allievi si erano stabiliti, considerando che dopo quell'evento portarono comunque avanti le loro missioni evangelizzatrici (in particolare nell'Europa sudorientale, prima in Bulgaria dall'886 e, successivamente, in Europa orientale). Giunti nel Primo Impero bulgaro, i discepoli portarono avanti la missione cirillo-metodiana e la lingua, lo slavo ecclesiastico antico, divenne la prima riportata in forma scritta e dichiarata ufficiale in Bulgaria probabilmente dall'893, dove oggi viene talvolta identificata come bulgaro antico. La scrittura glagolitica finì per essere rimpiazzata dal cirillico, che usava alcune delle sue lettere. L'alfabeto cirillico arcaico si sviluppò verso la fine del IX secolo presso la scuola letteraria di Preslav, in Bulgaria, divenendo ufficiale dall'893 circa. Il cirillico e le traduzioni della liturgia raggiunsero in futuro altre realtà slave, in particolare i Balcani e la Rus' di Kiev, tracciando un nuovo percorso nel loro sviluppo culturale. L'evoluzione storica degli alfabeti cirillici ha con i secoli portato ai caratteri delle lettere attuali impiegati in Bulgaria, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Mongolia, Montenegro, Macedonia del Nord, Russia, Serbia e Ucraina.
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