Il grande spostamento vocalico (in inglese Great Vowel Shift) è la grande modifica di pronuncia avvenuta nella lingua inglese a partire dal XIV secolo e che ha portato ad avere una netta differenza fra la pronuncia e la scrittura delle parole. Prima di questa modifica, le vocali dell'inglese del tempo venivano pronunciate "come erano scritte", e c'era quindi un notevole parallelismo fra testo scritto e parlato; dal 1300 in poi, è iniziata una variazione di pronuncia che si è poi accentuata nel quindicesimo e sedicesimo secolo. Il cambiamento ha influenzato principalmente la pronuncia delle vocali lunghe.
Il grande spostamento vocalico fu studiato per la prima volta dal linguista danese Otto Jespersen, a cui si deve l'invenzione dell'espressione.
Le vocali brevi e lunghe erano pronunciate rispettivamente in sillabe chiuse ed aperte. Nel momento in cui in alcuni casi, come per quanto riguarda "time" o "house", la /i/ breve e la /u/ lunga erano pronunciate anche in sillaba aperta essendo brevi, nascono una serie di dittonghi per mantenere la differenza di lunghezza. Tutte le altre vocali subiscono un innalzamento di suono.
Per questo, oggi spesso dove si scrive una i (ma solo se è "lunga") la pronuncia è [aɪ], oppure ad oo corrisponde [u:], eccetera; l'ortografia rimase stabile e non "seguì" il mutamento della pronuncia.