Guerra civile inglese parte delle guerre dei tre regni | |||
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Vittoria del New Model Army parlamentarista alla battaglia di Naseby (14 giugno 1645), scontro decisivo della guerra. | |||
Data | 22 agosto 1642 – 3 settembre 1651 | ||
Luogo | Inghilterra | ||
Esito | Vittoria parlamentare; esecuzione del re Carlo I; istituzione del Commonwealth con al governo Oliver Cromwell. | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Perdite | |||
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La guerra civile inglese (conosciuta anche come rivoluzione inglese o prima rivoluzione inglese) fu un conflitto civile combattuto in Gran Bretagna tra il 1642 e il 1651, nell'ambito delle cosiddette guerre dei tre regni. Essa fu il frutto di una serie di macchinazioni politiche tra la fazione dei Parlamentari ("Roundheads") e i Realisti ("Cavaliers"), le quali si scontrarono principalmente sul modo di dirigere il governo dell'Inghilterra e sulla questione religiosa che affliggeva il regno dal secolo precedente.[1] La guerra civile inglese è storicamente e storiograficamente suddivisa al suo interno in almeno due macro-episodi: la prima (1642–1646) e la seconda (1648–1649) che vennero combattute tra i sostenitori di Carlo I e i sostenitori del Long Parliament; vi è poi la terza (1649–1651) che vide scontrarsi i sostenitori di Carlo II ed i sostenitori del Rump Parliament. La guerra coinvolse anche i Covenanters e gli Irish Confederates. La guerra si concluse con la vittoria dei Parlamentari nella battaglia di Worcester il 3 settembre 1651.
A differenza di altre guerre civili sul suolo britannico, che si combatterono essenzialmente per decidere chi dovesse governare, questi conflitti misero a confronto due forme di governo diverse (repubblica e monarchia) e decisero quale dei tre regni (Inghilterra, Scozia e Irlanda) dovesse avere preminenza sugli altri. La soluzione, almeno parziale, pervenne all'epoca proprio delle guerre civili: con il processo e l'esecuzione di Carlo I nel 1649, l'esilio di suo figlio Carlo II (1651) e la fondazione del Commonwealth of England, dal 1653 vennero unificate le Isole britanniche sotto il nome di "Commonwealth of England, Scotland, and Ireland" sotto il governo personale di Oliver Cromwell (1653–1658) e per breve tempo di suo figlio Richard (1658–1659). In Inghilterra, il monopolio della chiesa d'Inghilterra terminò ed in Irlanda i vincitori consolidarono il protestantesimo. A livello costituzionale, la guerra civile inglese apportò la norma secondo la quale un monarca inglese non avrebbe potuto più governare senza il consenso del parlamento nelle sue azioni di governo, anche se l'idea della sovranità parlamentare verrà legalmente riconosciuta solo con la Gloriosa Rivoluzione del 1688.