Guerra dei sette anni

Guerra dei sette anni
parte della guerra dei sessant'anni
Quadri raffiguranti alcuni dei più importanti scontri della guerra dei sette anni: da in alto a sinistra procedendo in senso orario, la battaglia di Plassey, la battaglia di Fort Carillon, la battaglia di Zorndorf e la battaglia di Kunersdorf
Data1756-1763
LuogoEuropa, America, India, Africa
Casus belliInvasione prussiana della Sassonia
EsitoTrattato di San Pietroburgo
Trattato di Parigi
Trattato di Hubertusburg
Modifiche territoriali
  • Nessun mutamento territoriale in Europa
  • La Francia e la Spagna restituiscono i territori coloniali riconquistati rispettivamente a Gran Bretagna e Portogallo
  • La Francia cede i suoi possedimenti nordamericani ad est del fiume Mississippi, il Canada, le isole di St. Vincent, Tobago, Dominica e Grenada oltre al Circars settentrionale (India) alla Gran Bretagna
  • La Francia cede la Louisiana e i suoi territori nordamericani a ovest del fiume Mississippi alla Spagna
  • La Spagna cede la Florida e Manila alla Gran Bretagna
  • L'Impero moghul cede il Bengala alla Gran Bretagna
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Gran Bretagna 300.000 (totale mobilitato)
Regno di Prussia 210.000 (al picco massimo)
Regno di Francia 1.000.000 (totale mobilitato)
Sacro Romano Impero 250.000 (al picco massimo)
Perdite
Regno di Prussia
180 000 soldati morti
80 000 disertori (soprattutto sassoni)[1]
33 000 civili uccisi[2][3]
500 000 perdite in totale[4][5]
Gran Bretagna
*1512 morti in battaglia o per ferite
*60.000 morti per malattia o inabili a combattere
*40.000 disertori
*34.000 smobilitati
135 000 perdite in totale[6]
Francia
200 000 morti, feriti o dispersi
80 000 prigionieri
70 000 disertori
350 000 perdite in totale[1]
Austria
32 622 morti in azione
93 404 morti per ferite o malattie
19 592 dispersi
17 388 invalidi
70 000 feriti lievemente
78 360 prigionieri
62 222 disertori
373 588 perdite in totale[1]
Impero russo
138 000 morti, feriti e prigionieri[6]
Spagna
34 000 morti, feriti e prigionieri
Regno di Svezia 24 000 morti[6]
853 000 soldati uccisi in totale[5]
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La guerra dei sette anni si svolse tra il 1756[N 1] e il 1763 e coinvolse le principali potenze europee dell'epoca. Gli opposti schieramenti vedevano da un lato l'alleanza composta da Regno di Gran Bretagna, Regno di Prussia, Elettorato di Hannover, altri Stati minori della Germania nord-occidentale e, dal 1762, il Regno del Portogallo; dall'altro lato, la coalizione composta da Regno di Francia, Monarchia asburgica, Sacro Romano Impero (principalmente l'Elettorato di Sassonia, mentre il coinvolgimento degli altri Stati dell'impero fu minimo), Impero russo, Svezia e, dal 1762, Spagna. Francesi e britannici fecero anche ricorso a svariati alleati locali tra le popolazioni native dell'India e dell'America settentrionale.

La guerra si concluse con la stipula di una serie di trattati di pace separati tra i vari contendenti. Trionfatrice del conflitto fu la Gran Bretagna, che si assicurò i maggiori guadagni territoriali e politici: dalla Francia i britannici ottennero la cessione dell'odierno Canada e delle colonie francesi poste a oriente del fiume Mississippi oltre a vari altri territori in India, nei Caraibi e sulla costa del Senegal; mentre la Spagna fu costretta a cedere la colonia della Florida. La guerra segnò il definitivo tramonto del colonialismo francese in America settentrionale e l'avvio del declino dell'influenza della Francia in India, sancendo all'opposto l'affermarsi della Gran Bretagna come principale potenza marittima e coloniale. La Prussia di Federico II, invece, ottenne alcuni importanti guadagni politici: il conflitto confermò la cessione ai prussiani della ricca provincia della Slesia, già ottenuta nel corso della precedente guerra di successione austriaca, e sancì l'affermarsi della Prussia come grande potenza continentale in Europa. L'andamento del conflitto confermò anche il ruolo rilevante che nella politica europea aveva oramai assunto l'Impero russo.

Winston Churchill, nella sua Storia dei popoli di lingua inglese, definì il conflitto come la prima vera guerra mondiale:[7] fu infatti combattuta non solo sul territorio europeo ma anche nelle Americhe, in Asia e in Africa occidentale, dove Francia, Gran Bretagna e Spagna avevano dei possedimenti coloniali. A differenza delle precedenti guerre di successione del XVIII secolo, il conflitto ebbe caratteri tipici della guerra moderna, anticipatori di quella che nel XX secolo verrà definita "guerra totale": le parti in conflitto si trovarono ad impegnare completamente le proprie risorse, tanto che la lotta venne proseguita ad oltranza, anche quando le prospettive di guadagni territoriali erano divenute minime. Oltre alla mera occupazione di territori, furono obiettivi primari la distruzione degli eserciti nemici e il dominio commerciale, cui miravano in special modo Gran Bretagna e Francia con la lotta sui mari e nelle colonie.

  1. ^ a b c Clodfelter, p. 85.
  2. ^ P. J. Speelman, & M. H. Danley, The Seven Years’ War: Global Views, Brill, 2012, ISBN 978-90-04-23408-6, pag. 524
  3. ^ Di cui 20 000 uccisi dai russi.
  4. ^ Alessandro Barbero, Federico il Grande, Sellerio editore Palermo, 2007, pagina 192, ISBN 88-389-2225-X.
  5. ^ a b Henry Smith Williams, The Historians' History of the World, 1904, vol. 12, p. 352: «'The Seven Years' War was a glorious means of personal aggrandisement to Frederick... yet it cost... 180,000 lives among his own partisans, a general diminution of Prussia's population by 500,000, and a grand total of 853,000 soldiers killed on all side»
  6. ^ a b c Pitirim Sorokin, Social and Cultural Dynamics, vol.3 (1937, 1962)
  7. ^ Baugh, 2014, p.1.


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