Guerra di successione spagnola

Guerra di successione spagnola
Filippo di Borbone, duca d'Angiò, viene proclamato re di Spagna da Luigi XIV di Francia. Dipinto di François Pascal Simon Gérard, XIX secolo
Data1701-1714
LuogoEuropa, America settentrionale e America meridionale
Esitostipula del Trattato di Utrecht, della Pace di Rastatt e del Trattato di Baden
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Esercito
Totale: 232 000[2]
  • 90 000
  • 102 000
  • 40 000
Marina
127 navi inglesi
83 navi olandesi
Esercito
Totale: 373 000 Marina
108 navi francesi
Perdite
40 000-52 000
35 000-40 000
24 000-30 000
15 000-40 000
10 000-12 000
4 000-5 000
I morti complessivi furono tra i 400 000 e i 700 000 (di cui 100 000-200 000 civili), dovuti per la maggior parte a malattie o conseguenze di ferite: i caduti in battaglia furono tra i 228 000 e i 274 000[4][5]. Altre fonti riportano la cifra di 1 251 000 morti, tra cui quasi mezzo milione di francesi, molti dei quali per malattia[6].
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La guerra di successione spagnola fu uno dei più importanti conflitti europei combattuti nel XVIII secolo. La causa immediata fu la morte nell'anno 1700 dell'ultimo re di Spagna della casa d'Asburgo, Carlo II; la questione di chi avrebbe dovuto succedergli preoccupava i governi di tutta Europa, e i tentativi di risolvere il problema con una spartizione dell'Impero spagnolo tra i candidati eleggibili proposti dalle varie casate fallirono. Sul letto di morte Carlo II decise di affidare tutto l'Impero spagnolo al suo pronipote Filippo, nipote di re Luigi XIV di Francia; con Filippo contemporaneamente al governo della Spagna e parte della linea di successione francese, Luigi XIV avrebbe finito con il riunire due dei troni più potenti d'Europa e rompere così gli equilibri della stabilità europea.

Per contrastare la crescente influenza di Luigi XIV, l'Inghilterra, la Repubblica delle Sette Province Unite e l'Austria, assieme ai loro alleati nel Sacro Romano Impero, riformarono la Grande Alleanza della Lega di Augusta e sostennero le pretese di Leopoldo I d'Asburgo sull'intero insieme dei possedimenti spagnoli per conto di suo figlio secondogenito, l'arciduca Carlo. Inglesi, olandesi e austriaci dichiararono quindi guerra alla Francia nel maggio 1702.

Dal 1708 il duca di Marlborough e il principe Eugenio di Savoia ebbero assicurata la vittoria della coalizione imperiale nei Paesi Bassi spagnoli e in Italia; la Francia subì l'invasione ma la tenacia dimostrata, la sconfitta dei coalizzati in Spagna e l'aumento delle perdite umane e finanziarie spinsero l'Inghilterra a progettare l'uscita dal conflitto. Francesi e inglesi prepararono il terreno per una conferenza di pace da tenersi nel 1712; olandesi, austriaci e tedeschi continuarono a combattere per rafforzare le loro posizioni negoziali, ma vennero sconfitti dal maresciallo Villars e costretti ben presto ad accettare la mediazione anglo-francese.

Secondo i termini del trattato di Utrecht (1713) e della pace di Rastatt (1714), l'Impero spagnolo venne spartito tra potenze maggiori e minori: gli austriaci ricevettero gran parte dei territori spagnoli, ma Filippo, dopo aver rinunciato ai propri diritti sulla corona francese, continuò a regnare sulla Spagna peninsulare e l'America spagnola, mantenendo così il bilanciamento tra le potenze europee.

  1. ^ L'Act of Union del 1707 unì le corone d'Inghilterra e di Scozia, andando a formare il Regno di Gran Bretagna.
  2. ^ Lynn, 1999, p. 271. I numeri indicati sono le forze alleate nel 1702. Vi erano inoltre dei contingenti di stati minori tedeschi non inclusi nel novero.
  3. ^ Al numero delle forze in campo, oltre ai soldati francesi, devono essere aggiunte le forze spagnole e, almeno inizialmente, contingenti della Baviera e dei Savoia. Lynn, 1999.
  4. ^ (ES) Victimario Histórico Militar. Capítulo VII. De las 16 mayores Guerras y Genocidios del siglo XVIII de 80.000 a 10.000.000 muertos, in De re Militari. URL consultato il 25 gennaio 2017.
  5. ^ (EN) Statistics of Wars, Oppressions and Atrocities of the Eighteenth Century, su users.erols.com, 29 novembre 2009.
  6. ^ (ES) Joaquim Albareda, La Guerra de Sucesión de España (1700-1714), Barcellona, Crítica, 2010, p. 17.