Guerre jugoslave | |||
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In senso orario da in alto a sinistra: ufficiali della polizia nazionale slovena scortano soldati catturati dell'armata popolare jugoslava alla loro unità durante la guerra dei dieci giorni; un M-84 distrutto durante la battaglia di Vukovar; installazioni missilistiche anticarro dell'esercito jugoslavo durante l'assedio di Dubrovnik; sepoltura delle vittime del massacro di Srebrenica nel 2010; un veicolo blindato dell'UNPROFOR durante l'assedio di Sarajevo. | |||
Data | 31 marzo 1991-12 novembre 2001 (10 anni e 226 giorni) | ||
Luogo | Territori dell'ex-Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia | ||
Casus belli | Spinte nazionaliste degli stati federati | ||
Esito | Scioglimento definitivo della Jugoslavia | ||
Modifiche territoriali | Creazione degli stati indipendenti di Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia e Montenegro, Macedonia e Kosovo | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Le guerre jugoslave sono state una serie di conflitti armati, inquadrabili tra una guerra civile e conflitti secessionisti, che hanno coinvolto diversi territori appartenenti alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, una decina di anni dopo la morte di Tito, tra il 1991 e il 2001, causandone la dissoluzione.
Diverse le motivazioni che sono alla base di questi conflitti. La più importante è il nazionalismo imperante nelle diverse repubbliche fra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta (in particolare in Serbia, Croazia e Kosovo, ma in misura minore anche in Slovenia e nelle altre regioni della Federazione), con una propaggine finale nel XXI secolo del conflitto nella Repubblica di Macedonia del 2001.
Influenti anche le motivazioni economiche e culturali, gli interessi e le ambizioni personali dei leader politici coinvolti e la contrapposizione spesso frontale fra etnie e religioni diverse (cattolici, ortodossi e musulmani), fra le popolazioni delle fasce urbane e le genti delle aree rurali e montane, oltre che gli interessi di alcune entità politiche e religiose (anche esterne) a porre fine all'esperienza della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.