HMS Glasgow (D88)

HMS Glasgow
L'HMS Glasgow in navigazione
Descrizione generale
TipoCacciatorpediniere
ClasseType 42
Proprietà Royal Navy
IdentificazioneD88
CostruttoriVickers Shipbuilding and Engineering Ltd, Barrow-in-Furness
Impostazione16 maggio 1974
Varo14 aprile 1976
Entrata in servizio25 maggio 1977
Radiazione1º febbraio 2005
Destino finaleSmantellata nel 2008
Caratteristiche generali
Dislocamento4.280
Lunghezza125 m
Larghezza14,3 m
Pescaggio5,8 m
Propulsione2 turbine COGOG da 48.000 Shp (36 MW)
due eliche
Velocità30 nodi (56 km/h)
Autonomia4.000 mn a 18 nodi (7.400 km a 33 km/h)
Equipaggio287
Equipaggiamento
Sensori di bordo
  • 1 radar di scoperta aerea Type 965R
  • 1 radar designazione bersagli Type 992Q
  • 2 radar guidamissili Sea Dart Type 909
  • 1 radar di navigazione e controllo elicotteri Type 1006
  • 1 sonar a scafo a media frequenza Type 184M, 1 sonar classificazione bersagli Type 162M
  • 1 telefono subacqueo Type 185
  • 2 sistemi satellitari SCOTT
  • 1 sistema elaborazione dati ADAWS 2
Sistemi difensivi
  • 1 ESM Abbey Hill
  • 2 lanciatori Corvus
  • 1 sistema inganno siluri Type 182.
Armamento
Armamentoalla costruzione:
  • 1 lanciatore binato GWS-30 Sea Dart
  • 1 cannone Vickers Mk 8 4.5 da 4,5 pollici(114 mm)
  • 2 cannoni da 20 mm Oerlikon
  • 2 lanciasiluri STWS da 324mm.
Mezzi aereiLynx HAS1
Note
MottoMemor es tuorum ("Ricorda i tuoi antenati")
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La HMS Glasgow (D88) è stata[1] un cacciatorpediniere lanciamissili della classe Type 42. La costruzione venne iniziata dalla Vickers Shipbuilding and Engineering nei cantieri di Barrow-in-Furness. Durante la sua vita operativa prese parte alla Guerra delle Falkland dove venne colpita durante uno dei raid aerei argentini durante lo sbarco a San Carlos; una bomba passò la nave da parte a parte ma non esplose[2]. La nave venne raddobbata in mare e rimase operativa per alcuni altri giorni, fino a quando l'arrivo di altre navi Type 42 ne permise il rientro in Inghilterra.

  1. ^ Nella Royal Navy le navi militari hanno sempre genere femminile.
  2. ^ Jackson, p. 194.