Gli Ibaditi (in arabo الاباﺿﻴﻮﻥ?, al-Ibāḍiyyūn) costituiscono l'unico ramo oggi esistente dei kharigiti, quella corrente religiosa islamica che costituisce una "terza via" tra sunniti e sciiti, le cui origini risalgono ai primi tempi dell'Islam.
Mentre in passato il Kharigismo ibadita ha conosciuto momenti di grande espansione (all'epoca del regno rustumide di Tahert, che tra il 761 e il 909 giunse a comprendere gran parte del Nordafrica), attualmente esso è la confessione maggioritaria in un unico Paese: il sultanato dell'Oman, mentre altrove sussiste solo in piccole comunità, a Zanzibar e in alcune regioni dell'Algeria (Mzab), della Tunisia (isola di Gerba) e della Libia (Gebel Nefusa e Zuara).[1]
Come gli altri kharigiti (da cui si distinguono per una particolare moderazione e per il ripudio della violenza), anche gli Ibaditi ritengono che il comando della comunità non spetti necessariamente ad un discendente del Profeta, ma solo al più degno dal punto di vista religioso, indipendentemente dalla sua parentela, dalla sua appartenenza etnica e dal colore della sua pelle.