Ignoranza

L'ignoranza (dal latino ignorantia, formato dal privativo «in» e dalla radice del verbo «(g)noscere» (conoscere) quindi letteralmente «mancanza di conoscenza») è la condizione che qualifica l'ignorante, colui che non possiede o ha trascurato la conoscenza di determinate verità che si potrebbero sapere, oppure che per loro natura sono ignote.[1]

Nell'ambito di un sapere "obbligatorio" rientra la conoscenza della legge che non è consentito ignorare. La locuzione latina ignorantia legis non excusat esprime sinteticamente la massima giuridica riguardo alla presunzione di conoscenza della legge. Il suo significato è: «La legge non scusa gli ignoranti»: si presume infatti che la legge sia sempre disponibile alla conoscenza della generalità dei cittadini. Il criterio, salvo eccezioni, viene giudicato ineludibile dalla giurisprudenza.[2]

Il termine ignoranza viene talora associato a quello di "maleducazione", intesa come rozzezza di modi o ignoranza di quelle "buone maniere" che, di solito, sono attribuite a coloro che hanno voluto o potuto effettuare vari percorsi educativi.[1]

La libertà armata dello scettro della ragione fulmina l'ignoranza e il fanatismo
  1. ^ a b Ignoranza, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Dizionario della lingua italiana, alla parola corrispondente.
  2. ^ Alessandro Ludovici, Errore di diritto: ignoranza inevitabile della legge penale