Per impatto ambientale, secondo l'art. 5, punto c del D.Lgs. 152/2006, si intende l'alterazione dell'ambiente inteso come sistema di relazioni fra i fattori antropici, naturalistici, chimico-fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici, in conseguenza dell'attuazione sul territorio di piani, programmi o progetti nelle diverse fasi della loro realizzazione, gestione e dismissione, nonché di eventuali malfunzionamenti.[1] e altre conseguenze.
Ai fini della definizione di "impatto ambientale", tale alterazione viene considerata tale a prescindere che sia qualitativa e/o quantitativa, diretta o indiretta, a breve o a lungo termine, permanente o temporanea, singola o cumulativa, positiva (cioè associata ad un miglioramento dell'ambiente) o negativa (cioè associata ad un peggioramento dell'ambiente).[1]
Nel caso di impatto ambientale negativo significativo e misurabile, rivolto all'ambiente inteso stavolta come insieme delle risorse naturali, si parla più specificatamente di "danno ambientale". Un impatto ambientale negativo può inoltre manifestarsi in diverse forme di inquinamento (ad esempio: chimico, biologico, acustico, elettromagnetico, luminoso, ecc.).
Esempi di impatti ambientali positivi sono quelli associati alle opere di risanamento ambientale (ad esempio: rimboschimento, bonifica di siti contaminati, ecc.).