Impero Gupta | |
---|---|
Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | गुप्त साम्राज्य - Gupta Sāmrājya |
Lingue ufficiali | sanscrito |
Lingue parlate | sanscrito e altre (i.e. pracriti) |
Capitale | Pataliputra |
Politica | |
Forma di Stato | monarchia |
Nascita | 240 d.C. |
Fine | 550 d.C. |
Territorio e popolazione | |
Massima estensione | 3.500.000 km² [1] nel 400 d.C. |
Religione e società | |
Religioni preminenti | induismo, buddismo |
L'impero Gupta (in grigio) e gli stati vassalli (in verde) | |
Evoluzione storica | |
Ora parte di | India Pakistan |
L'Impero Gupta è stato uno dei maggiori imperi politici e militari dell'antica India. Fu governato dalla dinastia Gupta tra il 240 e il 550 d.C. e occupò la maggior parte dell'India settentrionale, degli attuali Pakistan orientale e parte del Bangladesh.
Sotto questo impero si ebbe un periodo di pace e prosperità che favorì lo sviluppo culturale: viene considerata l'"età classica indiana"[2], sebbene quest'espressione possa includere anche l'Impero Maurya e i secoli tra le due grandi dinastie[3].
L'epoca dell'Impero Gupta è considerata l'"età dell'oro" della cultura indiana dal punto di vista artistico, letterario e scientifico (in modo analogo alle dinastie Han e Tang in Cina, agli Abbasidi nella civiltà islamica e alla cultura greco-romana per la civiltà occidentale).
I Gupta stabilirono un efficace sistema amministrativo e un forte potere centrale, permettendo tuttavia una sviluppata autonomia locale in periodo di pace, quando solo la raccolta delle tasse confluiva verso la capitale. La società era ordinata secondo le credenze induiste, con una rigida divisione in caste. L'induismo vide una cristallizzazione delle sue più importanti caratteristiche: principali divinità, pratiche devozionali e importanza dei templi.
Fiorirono i commerci e gli scambi, mentre la mitologia e l'architettura induista e buddhista si radicarono nel Borneo, in Cambogia, in Thailandia, in Indonesia.