L'indipendentismo catalano (in catalano: independentisme català) è una corrente sociale, culturale e politica che propugna l'indipendenza della Catalogna come Stato sovrano e, più in generale, dei paesi catalani. Tale idea ha radici sin dal XIV secolo a seguito della costituzione della Generalitat della Catalunya, e rafforzata dalle concessioni regali nel XVII sec., ma come "corrente" in senso moderno trova il suo archetipo ispiratore solo in tempi più recenti, nel cosiddetto "catalanismo", movimento sorto e sviluppatosi tra fine '800 e primi '900 che fa leva sulle peculiarità della storia della Catalogna, della sua lingua, della sua cultura e, non ultimo, del suo peso economico, e di cui il moderno indipendentismo è la rielaborazione culturale e politica.
Il catalanismo ottocentesco trovò eco e qualche simpatia nella coeva letteratura romanzesca italiana, influenzata dai valori indipendentisti del Risorgimento, che contribuì ad alimentare il mito del Catalano coraggioso ribelle, insofferente ad un Regno che obtorto collo serviva in armi.
Per quanto riguarda la collocazione politica internazionale in rapporto all'Unione europea, il fronte indipendentista si attesta in maggioranza su posizioni favorevoli all'adesione all'Unione: fa eccezione una componente minoritaria ma significativa, il partito di sinistra Candidatura di Unità Popolare, che esprime istanze di netto antieuropeismo e anti-atlantismo, in relazione alle quali la realizzazione dell'aspirazione separatista si colloca in una prospettiva che veda l'uscita dall'Unione europea, la defezione dalla NATO, e la statalizzazione di ampi settori dell'economia e della finanza[1][2].
Il simbolo del movimento è la bandiera chiamata estelada, sia nella versione col triangolo blu e stella bianca sia nella versione col triangolo giallo e stella rossa, quest'ultima di stampo socialista.