L'invasione anglosassone della Britannia, anche conosciuta come colonizzazione anglosassone della Britannia, è l'insieme delle migrazioni avvenute nel V secolo d.C. di diversi popoli germanici dalle coste occidentali dell'Europa continentale per insediarsi in Britannia, l'attuale Gran Bretagna.
Malgrado non si conoscano informazioni storicamente più certe, si ipotizza che l'invasione iniziò al principio del V secolo, dopo la partenza dei romani dalla Britannia avvenuta nel 410, con il primo sbarco dei Sassoni avvenuto in prossimità del Vallo di Antonino, a cui ne seguirono poi altri nei decenni successivi. L'arrivo dei sassoni è indicato quale Adventus Saxonum nei testi latini, una definizione utilizzata per la prima volta da Gildas verso il 540.[1]
L'Adventus Saxonum è considerato il punto di inizio della storia dell'Inghilterra ed è tradizionalmente ritenuto un'invasione piuttosto che una colonizzazione, con date che differiscono e circostanze solamente ipotizzate. A prescindere da quando le migrazioni cominciarono a susseguirsi, le prime notizie relative all'approdo degli Anglosassoni risalgono al 441, anno in cui la Chronica gallica del 452 riferisce che la Britannia postromana cadde sotto la dominazione sassone dopo aver subito molti attacchi e razzie.[1]
Il dibattito, sia fra gli studiosi sia in altri ambiti, è tuttora aperto in merito alle modalità e alle ragioni per le quali gli insediamenti anglosassoni ebbero successo, così come riguardo a quali fossero i rapporti fra Anglosassoni e Britanni romanizzati, in particolare in che misura i nuovi venuti cacciarono o sostituirono gli abitanti già presenti. I Britanni non romanizzati che vivevano nell'ovest e nel nord della Britannia restarono in gran parte estranei all'insediamento degli Anglosassoni.