L'ipostasi (dal grecoὑπόστᾱσις, hypòstasis, composto da hypò, «sotto», e stàsis, «stare», quindi «essere sussistente», «sostanza»)[1] è ognuna delle diverse dimensioni della realtà, gerarchicamente generate, appartenenti alla stessa sostanza divina, l'Uno o Monade, che le produce per una sorta di emanazione, altrimenti detta processione.
Il termine greco hypòstasis è stato utilizzato per la prima volta in senso filosofico da Posidonio ed è un elemento fondamentale della filosofia neoplatonica e nel pensiero di Plotino.[2]
^Ipostasi, su Dizionario etimologico, etimo.it. Vedi anche Dizionario enciclopedico della teologia, di Nicolas Silvestre Bergier, Milano, Carlo Turati, 1842, p. 312.
^R. E. Witt, Hypostasis, in Amicitiae Corolla: a volume of essays presented to James Rendel Harris, a cura di H. G. Wood, Londra, University of London Press, 1933, pp. 319-343: «Il contrasto tra realtà oggettiva ed esistenza puramente dipendente dalla mente appare molto spesso nella forma verbale καθ' ὑπόστᾰσιν, κατ' επινοια, un'antitesi formulata per la prima volta, sembra, da Posidonio» (p. 325).