Kareem Abdul-Jabbar | |||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Abdul-Jabbar nel 2014 | |||||||||||||
Nazionalità | Stati Uniti | ||||||||||||
Altezza | 218 cm | ||||||||||||
Peso | 102 kg | ||||||||||||
Pallacanestro | |||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centro) | ||||||||||||
Termine carriera | 1989 - giocatore 2011 - allenatore | ||||||||||||
Hall of fame | Naismith Hall of Fame (1995) | ||||||||||||
Carriera | |||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||
| |||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||
| |||||||||||||
Carriera da allenatore | |||||||||||||
| |||||||||||||
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||
Kareem Abdul-Jabbar, nato Ferdinand Lewis Alcindor Jr. (New York, 16 aprile 1947), è un ex cestista e allenatore di pallacanestro statunitense, professionista nella NBA. Fuori dal campo si è distinto in qualità di scrittore, attore e attivista.
Conosciuto in precedenza come Lew Alcindor[1], nel 1971 cambiò nome in seguito alla conversione all'Islam. Frequentò la Power Memorial Academy di New York City dove vinse tre campionati liceali di pallacanestro consecutivi. Fu poi reclutato dall'Università della California - Los Angeles per giocare con i Bruins di John Wooden, con cui vinse tre campionati NCAA e tre premi di Most Outstanding Player in altrettante stagioni. Eleggibile per il draft NBA 1969, fu scelto dai Milwaukee Bucks con la prima scelta assoluta. Dopo aver vinto il premio di Rookie of the Year, al suo secondo anno nella lega si aggiudicò il premio di MVP e conquistò il titolo, venendo anche eletto MVP delle finali. Con i Bucks vinse altri due premi di MVP, prima di essere scambiato ai Los Angeles Lakers nel 1975. Nelle prime due stagioni in gialloviola fu premiato con altri due MVP. Nella stagione 1979-1980 si confermò nuovamente come MVP e contribuì, insieme al rookie Magic Johnson, alla vittoria del titolo. Fu il primo di cinque successi conseguiti durante la cosiddetta era dello Showtime, a cui si aggiunse il suo secondo MVP delle finali nel 1985. Nel 1989, all'età di 42 anni, annunciò il ritiro.
In 20 anni di carriera professionistica, Abdul-Jabbar ha raggiunto le finali NBA 10 volte (uno dei soli 4 giocatori a riuscirci insieme a LeBron James, Bill Russell e Sam Jones), trionfando in 6 occasioni (1971, 1980, 1982, 1985, 1987, 1988). È l'unico giocatore ad aver vinto 6 MVP della regular season (1971, 1972, 1974, 1976, 1977, 1980), 3 con i Bucks e 3 con i Lakers, unico nella storia insieme a LeBron James a vincere più MVP della regular season con due franchigie differenti. È stato nominato 2 volte MVP delle Finali (1971, 1985) con i Los Angeles Lakers e Milwaukee Bucks, uno dei soli 3 giocatori insieme a LeBron James e Kawhi Leonard a vincere il premio con almeno due franchigie.
È stato selezionato 19 volte per l'All-Star Game, secondo cestista di sempre per numero di selezioni dietro al solo LeBron James (20). È stato inserito 15 volte negli All-NBA Team, risultando secondo pari merito di sempre con Tim Duncan e Kobe Bryant per All-NBA Team totali dietro a LeBron James (20), e 11 volte negli All-Defensive Team, risultando quarto di sempre per All-Defensive Team totali dietro a Tim Duncan (15), Kobe Bryant (12) e Kevin Garnett (12). L'NBA lo ha inserito nella lista dei migliori 11 giocatori di sempre stilata nel 1980 in occasione del 35º anniversario, per poi essere confermato in quelle dei 50 migliori (1996) e 75 migliori (2021).
Con 38.387 punti al momento del suo ritiro, Abdul-Jabbar è rimasto il miglior marcatore della storia della NBA per quattro decenni, dal 5 aprile 1984 al 7 febbraio 2023, quando è stato superato da LeBron James; ed è uno dei soli tre cestisti, insieme a Elvin Hayes e Carmelo Anthony, ad aver segnato almeno 10.000 punti con due franchigie differenti in regular season. Ad oggi rimane il primo di sempre per tiri dal campo realizzati (15.837), partite vinte (1.074) e minuti totali (57.446). È terzo nella storia per stoppate (3.190), dietro Hakeem Olajuwon e Dikembe Mutombo, e per rimbalzi (17.440), dietro Wilt Chamberlain e Bill Russell, diventando così l'unico cestista nella storia NBA insieme a Tim Duncan ad avere almeno 25.000 punti, 15.000 rimbalzi e 3.000 stoppate nella stagione regolare. Risulta secondo per partite giocate in regular season (1.560) dietro al solo Robert Parish (1.611). Con 5.660, è il centro con più assist di tutti i tempi.
Ai playoff NBA risulta secondo per blocchi totali, secondo per tiri segnati totali, terzo per punti totali, terzo per minuti totali, quarto per tiri tentati totali, quinto per presenze totali e sesto per rimbalzi totali.
Alle Finals NBA risulta terzo per presenze totali (56) dietro a Bill Russell (70) e Sam Jones (64) e sempre terzo per punti totali (1.317), dietro a Jerry West (1.679) e LeBron James (1.562). Inoltre risulta primo per stoppate totali e quinto per rimbalzi totali.
Grazie a tutti questi traguardi in regular season, playoff e Finals NBA viene considerato dai più uno dei migliori tre cestisti della storia NBA, insieme a Michael Jordan e a LeBron James.
All'infuori dello sport ha intrapreso la carriera di scrittore, pubblicando diversi libri, alcuni dei quali diventati bestseller.[2] Si è anche cimentato nel mondo del cinema e della televisione,[3] spesso nel ruolo di cameo o guest star oltre che aver svolto il ruolo di narratore per gli speciali Black Patriots di History, che gli sono valsi due nomination ai Primetime Emmy Award come miglior narratore, nel 2020 e nel 2022.[4][5]
Fin da giovane è impegnato nella lotta per i diritti civili degli afroamericani,[6][7] seguendo l'esempio di grandi personalità quali Martin Luther King e Malcolm X. Nel 2016 ha ricevuto dal presidente Barack Obama la medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile statunitense. Nel 2021 l'NBA gli ha dedicato il Social Justice Champion Award, premio conferito al giocatore più impegnato nel sociale.