Linfoma | |
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Un linfoma follicolare; la neoplasia si accresce nel linfonodo, sconvolgendone completamente l'architettura | |
Specialità | ematologia e oncologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-O | 9590, 9999, 959, 9590/3 e 959-972 |
ICD-9-CM | 202.8 |
ICD-10 | C85.9 |
MeSH | D008223 |
MedlinePlus | 000580 e 000581 |
Per linfoma si intende un gruppo di tumori del tessuto linfoide (linfociti T e B, NK e loro precursori).[1][2] A volte, il termine, è usato per riferirsi esclusivamente alle forme maligne, piuttosto che a tutte le neoplasie.[1] I sintomi possono includere, tra gli altri: ingrossamento dei linfonodi generalmente non dolorosi, febbre, sudorazione, prurito, perdita di peso e sensazione di stanchezza.[3][4] La sudorazione è più comune durante la notte.[3][4]
Vi sono dozzine di sottotipi di linfoma[5] e non è un caso che i linfomi facciano parte del più ampio gruppo di neoplasie dei tessuti linfoidi.[6] Essi sono ascrivibili a due categorie principali di linfomi:
L'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) include altre due categorie principali di linfomi:
I fattori di rischio per l'HL comprendono le infezioni da virus di Epstein-Barr.[3] I fattori di rischio per la NHL invece includono: malattie autoimmuni, l'AIDS, l'infezione da virus T-linfotropico dell'uomo, assumere ingenti quantità di carne e grasso, così come l'uso massiccio di farmaci immunosoppressori e l'esposizione ad alcuni pesticidi.[4] La diagnosi viene fatta attraverso l'analisi del sangue, delle urine o del midollo osseo.[4] Una biopsia di un linfonodo può rivelarsi utile.[3][4] Indagini di imaging biomedico possono essere fatte per determinare se e dove il tumore si è diffuso.[3][4] Questa diffusione può verificarsi in molti altri organi, tra cui: polmoni, fegato e cervello.[3][4]
Il trattamento può comportare una combinazione di chemioterapia, radioterapia, terapia mirata e chirurgia.[3][4] Nel caso di non-Hodgkin il sangue può diventare così denso di proteine che una procedura chiamata plasmaferesi può rendersi necessaria.[4] Una vigile attesa può essere appropriata in alcuni casi.[4] Alcuni tipi di linfoma sono curabili,[7] il tasso di sopravvivenza complessivo a cinque anni, negli Stati Uniti, per gli Hodgkin è dell'85%[10] mentre i non-Hodgkin è del 69%.[11] Nel 2012, a livello mondiale, si stima che vi siano sviluppati linfomi in circa 566.000 persone causando 305.000 decessi.[12] Essi costituiscono il 3-4% di tutti i tumori e ciò li rende la settima forma più comune.[12][13] Nei bambini sono il terzo tumore più comune.[14] I linfomi si presentano più frequentemente nel mondo sviluppato piuttosto che nei paesi in via di sviluppo.[12]