In linguistica si parla di lingua attivo-stativa, o più brevemente di lingua attiva, se l'argomento di un verbo intransitivo può essere a volte marcato come l'agente di un verbo transitivo (ossia come il soggetto in italiano) e a volte come un complemento oggetto. In breve, il caso dell'argomento di un verbo intransitivo (spesso indicato con S) varia in base a criteri linguospecifici. Questi criteri tendono a dipendere dall'intensità con cui l'azione può essere controllata dal soggetto.
Si può definire una suddivisione in due gruppi di lingue attive-stative:
Se il linguaggio presenta un sistema di casi morfologici, allora il soggetto di un verbo transitivo è contrassegnato col caso agentivo e il complemento oggetto col caso pazientivo, mentre l'argomento di un verbo intransitivo può essere indicato a seconda dei casi con l'uno o con l'altro.
I linguaggi che non utilizzano le declinazioni possono indicare il caso con un particolare ordine delle parole, usando per esempio apposizioni. Per esempio l'agente può seguire il verbo e il paziente può precederlo.
Per lo più, ad essere contrassegnato in qualche modo tende ad essere l'argomento agentivo, mentre il pazientivo tende a non esserlo. Se un caso non è contrassegnato da una flessione morfologica, tende ad essere un pazientivo.