Autore inizialmente solo delle musiche, si è scoperto in una fase matura anche paroliere e autore dei suoi testi, diventando, negli anni, uno dei più influenti e innovativi artisti musicali del novecento italiano.[8][9][10] Nell'arco della sua carriera, che ha raggiunto i cinquant'anni di attività, ha sempre suonato il pianoforte,[4] il sassofono e il clarinetto, strumenti, questi ultimi due, da lui praticati fin da giovanissimo.[11]
La sua produzione ha attraversato più fasi: dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d'autore.[12] Conosciuto anche all'estero, alcune sue canzoni sono state tradotte e portate al successo in numerose lingue.[13] Tra queste, Caruso, ha venduto oltre 38 milioni di copie, diventando una delle canzoni italiane più famose nel mondo.[14]
L'attività musicale di Dalla può essere racchiusa in quattro ampi periodi: "le origini jazz e le varie partecipazioni sanremesi" (tra il 1962 e il 1972), la "collaborazione con Roversi" (tra il 1973 e il 1976), la "maturità artistica" (tra il 1977 e il 1996) e la "fase pop" degli ultimi anni, alternata da varie incursioni nella musica colta e accademica.[15] L’eredità artistica lasciata dal cantautore bolognese è oggi considerata una delle più ricche ed importanti nel panorama musicale italiano.[16][17][18][19]