Mohāndās Karamchand Gāndhī (in gujarati મોહનદાસ કરમચંદ ગાંધી; in hindī मोहनदास करमचन्द गांधी, AFI: [ˈmoːɦənd̪aːs ˈkərəmtʃənd̪ ˈɡaːnd̪ʱi] ; Porbandar, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi, 30 gennaio 1948) è stato un politico, filosofo e avvocato indiano. È comunemente noto con l'appellativo onorifico di Mahatma (in sanscrito महात्मा, lett. "grande anima", ma traducibile anche come "venerabile", e per certi versi correlabile al termine occidentale "santo"[1])
Altro suo soprannome è Bapu (in gujarati: બાપુ, traducibile come "padre"[2][3]). Gandhi è stato uno dei pionieri e dei teorici del satyagraha, un termine coniato da lui stesso, cioè la resistenza all'oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l'India all'indipendenza. Il satyagraha è fondato sulla satya (verità) e sull'ahimsa (nonviolenza o amore, come dice nella sua autobiografia). Con le sue azioni, Gandhi ha ispirato movimenti di difesa dei diritti civili e personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela[4] e Aung San Suu Kyi.
In India, il giorno della sua nascita, ossia il 2 ottobre, era un giorno festivo. Questa data è stata anche dichiarata Giornata internazionale della nonviolenza dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.