Manicheismo

Monaci manichei intenti a copiare testi sacri, con un'iscrizione in sogdiano. Manoscritto da Gaochang, Bacino del Tarim.

Il manicheismo fu una religione fondata dal profeta iraniano Mani all'interno dell'Impero sasanide.[1][2][3][4] Predicava un'elaborata cosmologia dualistica che descriveva la lotta tra il bene e il male rappresentati il primo dalla luce e dal mondo spirituale e, il secondo, dalle tenebre e dal mondo materiale;[5] ove attraverso un continuo processo all'interno della storia umana, la luce (che influisce sulla condotta e sulla psicologia umana) viene gradualmente rimossa dal mondo materiale e restituita al mondo spirituale da cui proviene. In altri termini, questo estremo concetto dualistico con cui viene interpretata l'opera divina riserverebbe allo stesso essere umano la missione di separare il male (il mondo materiale, l'ombra) dal bene (il mondo spirituale, la luce).

Questa forma di eresia dello Zoroastrismo si diffuse rapidamente nelle regioni di lingua aramaica[6] e fra il terzo e il settimo secolo fu una delle religioni più diffuse al mondo e arrivando fino all'estremo oriente della Cina e nella parte occidentale dell'Impero Romano.[7]

Essa si diffuse molto rapidamente nell'Impero sasanide e, grazie allo spirito missionario dei suoi seguaci, si diffuse sia a Occidente nell'Impero Romano, a cominciare dalla Siria e l'Egitto per diffondersi a Roma, nel Nord Africa e poi in tutto l'Impero, sia a Oriente nelle regioni dell'Asia centrale, popolate da tribù turche, fino all'India, alla Cina e alla Siberia.

Divenne quindi il principale antagonista del cristianesimo prima della diffusione dell'Islam nella competizione per sostituirsi al paganesimo. Sopravvisse più a lungo in oriente e probabilmente scomparve dopo il XIV secolo nel sud della Cina.[8] La maggior parte degli scritti originali del Manicheismo sono andati perduti, ma sono sopravvissute numerose traduzioni e alcuni testi frammentari.

Trovò raramente supporto e tolleranza dai governi e fu frequentemente e duramente perseguitato in ogni dove dai governi e dalle altre religioni. In Occidente scomparve verso il V secolo, nel Medio oriente verso il X secolo, mentre sopravvisse più a lungo in Estremo Oriente (XIV secolo) anche per la capacità di adattarsi e di mascherarsi con le credenze locali.

Diversi piccoli gruppi continuano oggigiorno a praticare il Manicheismo.[9][10][11]

In Occidente le leggi contro i manichei furono utilizzate per secoli per combattere eresie cristiane basate su un dualismo di origine gnostica (si veda Manichei medievali).

Altre caratteristiche rilevanti sono:[senza fonte]

  • originale e coerente universalismo
  • pacifismo e vita povera e missionaria dei suoi adepti
  • scrittura e arte del libro fondamentali per il patrimonio delle Sacre Scritture redatte da Mani stesso
  • Sigillo dei Profeti: la rivelazione di Mani vista come conclusione delle profezie redentrici (non legislative come Mosè) da Adamo a Noè e soprattutto Zoroastro, Buddha e Gesù
  • doppia morale: rigida e inflessibile quella dei religiosi, più tollerante quella dei laici

Il manicheismo fonde in modo originale elementi cristiani di derivazione giudaico-cristiana (Elcasaiti) e gnostica, in particolare di Bardesane e di Marcione, assieme a una riformulazione del dualismo zoroastriano e di elementi della morale e dell'organizzazione simile a quella dei buddisti.[senza fonte]

  1. ^ R. van den Broek, Wouter J. Hanegraaff Gnosis and Hermeticism from Antiquity to Modern TimesSUNY Press, 1998 ISBN 9780791436110 p. 37
  2. ^ Mani (Iranian prophet), su britannica.com, Encyclopædia Britannica. URL consultato il 4 ottobre 2013.
  3. ^ Manichaeism, su www-bcf.usc.edu, Encyclopædia Britannica. URL consultato il 4 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2013).
  4. ^ Manichaeism, su newadvent.org, New Advent Encyclopedia. URL consultato il 4 ottobre 2013.
  5. ^ (EN) COSMOGONY AND COSMOLOGY iii. In Manicheism, su Encyclopædia Iranica. URL consultato il 24 febbraio 2018.
    «[I]n Manicheism the world was a prison for demons...»
  6. ^ Jason BeDuhn e Paul Allan Mirecki, Frontiers of Faith: The Christian Encounter With Manichaeism in the Acts of Archelaus, BRILL, 2007, p. 6, ISBN 978-90-04-16180-1.
  7. ^ Andrew Welburn, Mani, the Angel and the Column of Glory: An Anthology of Manichaean Texts (Edinburgh: Floris Books, 1998), p. 68
  8. ^ Jason David BeDuhn The Manichaean Body: In Discipline and Ritual Baltimore: Johns Hopkins University Press. 2000 republished 2002 p.IX
  9. ^ Central Manichaean Temple, su manichaean.org, 20 giugno 2014. URL consultato il 27 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2013).
  10. ^ Manichaeism, Esoteric Buddhism and Oriental Theosophy (PDF), su shamogoloparvaneh.com. URL consultato il 14 febbraio 2014.
  11. ^ Neo-Manichaeanism: Questions and Answers, su oocities.org. URL consultato il 27 agosto 2014.