Mario Draghi

Mario Draghi
Mario Draghi nel 2021

Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
Durata mandato13 febbraio 2021 –
22 ottobre 2022
Capo di StatoSergio Mattarella
PredecessoreGiuseppe Conte
SuccessoreGiorgia Meloni

Presidente della Banca centrale europea
Durata mandato1º novembre 2011 –
31 ottobre 2019
PredecessoreJean-Claude Trichet
SuccessoreChristine Lagarde

Governatore della Banca d'Italia
Durata mandato16 gennaio 2006 –
31 ottobre 2011
PredecessoreAntonio Fazio
SuccessoreIgnazio Visco

Direttore generale del tesoro
Durata mandato12 aprile 1991 –
23 novembre 2001[1]
PredecessoreMario Sarcinelli
SuccessoreDomenico Siniscalco

Presidente del Forum per la stabilità finanziaria
Durata mandato2 aprile 2006 –
2 aprile 2009
PredecessoreRoger W. Ferguson Jr.
SuccessoreOrgano destituito

Presidente del Consiglio per la stabilità finanziaria
Durata mandato2 aprile 2009 –
4 novembre 2011
PredecessoreOrgano istituito
SuccessoreMark Carney

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studio
Università
ProfessioneEconomista, dirigente pubblico e banchiere
FirmaFirma di Mario Draghi

Mario Draghi (Roma, 3 settembre 1947) è un economista, dirigente pubblico, banchiere e politico italiano, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022.

Formatosi all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", ha conseguito il Ph.D. in Scienze economiche presso il Massachusetts Institute of Technology; in seguito, dal 1981 al 1991 è stato professore di economia all'Università di Firenze. Durante gli anni novanta è stato direttore generale del Ministero del tesoro.[1] È stato vicepresidente di Goldman Sachs per l'Europa dal 2002 al 2005, successivamente, sempre nel 2005 viene nominato governatore della Banca d'Italia, divenendo così membro (e successivamente presidente) del Forum per la stabilità finanziaria (consiglio per la stabilità finanziaria dal 2009) e del consiglio direttivo e del consiglio generale della Banca centrale europea, nonché membro del consiglio di amministrazione della Banca dei regolamenti internazionali. È stato direttore esecutivo per l'Italia della Banca Mondiale e nella Asian Development Bank. Fa parte del "Gruppo dei Trenta".[2]

Dal 2011 al 2019 ha ricoperto la carica di presidente della Banca centrale europea, trovandosi a guidare la BCE durante la crisi del debito sovrano europeo: in tale ambito è diventata nota la sua frase «Whatever it takes» ("costi quel che costi" in inglese), pronunciata nel 2012, per indicare che sotto il suo mandato la BCE avrebbe fatto «tutto il necessario» per preservare l'euro. Tale politica si è concretizzata nell'adozione di tassi d'interesse bassi o negativi e, superata la crisi dell'euro, anche nell'utilizzo del quantitative easing per agevolare la ripresa dell'Eurozona.

Il 3 febbraio 2021 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito l'incarico, accettato con riserva, di formare un nuovo esecutivo, in seguito alle dimissioni del governo Conte II.[3][4] Il successivo 13 febbraio ha prestato giuramento assieme ai suoi ministri, dando così inizio al governo Draghi.[5] L'esecutivo ha dovuto principalmente affrontare la crisi sanitaria ed economica legata alla pandemia di COVID-19 prima e la crisi internazionale innescata dall'invasione russa dell'Ucraina poi. Nel luglio 2022 una crisi di governo ha portato alle dimissioni di Draghi, accolte dal presidente della Repubblica il 21 luglio.[6] Il governo è rimasto in carica per il solo disbrigo degli affari correnti fino al 22 ottobre, giorno in cui ha prestato giuramento il governo Meloni.

  1. ^ a b Direttore generale del Ministero del tesoro fino al 31 dicembre 1997, poi Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica dal 1º gennaio 1998; dall'11 giugno 2001 divenuto Dipartimento del tesoro nel Ministero dell'economia e delle finanze.
  2. ^ (EN) Group of Thirty - Mario Draghi, su group30.org. URL consultato il 5 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2014).
  3. ^ Mattarella convoca Draghi, su il Fatto Quotidiano. URL consultato il 5 agosto 2022 (archiviato il 17 aprile 2022).
  4. ^ Mario Draghi ha accettato l’incarico, in Il Post, 3 febbraio 2021. URL consultato il 3 febbraio 2021.
  5. ^ Draghi rassegna le dimissioni, Mattarella le respinge e lo rinvia alle Camere, su corriere.it. URL consultato il 14 luglio 2022.
  6. ^ Draghi si è dimesso, il presidente Mattarella ha sciolto le Camere: l'Italia al voto il 25 settembre, su rainews.it, 21 luglio 2022. URL consultato il 10 ottobre 2022.