Mars Pathfinder | |||||
---|---|---|---|---|---|
Emblema missione | |||||
Immagine del veicolo | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | NASA | ||||
NSSDC ID | 1996-068A | ||||
SCN | 24667 | ||||
Destinazione | Marte | ||||
Esito | Missione completata | ||||
Vettore | Razzo Delta II-7925 | ||||
Lancio | 4 dicembre 1996, 06:58:07 UTC da Cape Canaveral | ||||
Luogo lancio | Cape Canaveral Space Launch Complex 17B | ||||
Fine operatività | 27 settembre 1997 | ||||
Atterraggio | 4 luglio 1997 | ||||
Sito atterraggio | Marte | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Massa | 870 kg | ||||
Strumentazione |
| ||||
Sito ufficiale | |||||
Programma Discovery | |||||
| |||||
Mars Pathfinder è stata una missione scientifica della NASA per l'esplorazione di Marte, la prima ad aver trasportato un rover, Sojourner, sul pianeta. La sonda fu lanciata il 4 dicembre 1996 per mezzo di un razzo Delta II (un mese dopo l'invio della sonda Mars Global Surveyor) e, dopo un viaggio di 7 mesi, si posò nella Ares Vallis, in una regione chiamata Chryse Planitia, il 4 luglio 1997 (16:56:55 UTC, MSD 43905 4:41 AMT, 26 Taurus 206 Dariano). Il lander operò come una stazione meteorologica, mentre il rover analizzò il suolo e le rocce del sito di atterraggio ed effettuò diversi esperimenti sulla superficie.
La missione era il secondo progetto del Programma Discovery della NASA, che promuoveva l'uso di veicoli a basso costo e con lanci frequenti con il motto "cheaper, faster and better" (più economici, più veloci e migliori) promosso dall'amministratore di allora Daniel Goldin. La missione fu diretta dal Jet Propulsion Laboratory (JPL), una divisione del California Institute of Technology, che è anche l'organismo responsabile del programma di esplorazione di Marte. Responsabile del progetto fu Anthony Spear, del JPL.
La missione fu la prima di una serie a raggiungere la superficie di Marte dai tempi del Programma Viking, nel 1976, e fu anche la prima missione che inviò un rover su un pianeta. L'Unione Sovietica aveva inviato con successo dei rover sulla Luna negli anni settanta, ma i tentativi di inviarne due su Marte si erano conclusi con dei fallimenti.
Oltre al raggiungimento di obiettivi scientifici, la missione Mars Pathfinder costituì una dimostrazione della fattibilità di alcune importanti soluzioni tecnologiche ideate per l'esplorazione di Marte: in particolare, l'innovativo sistema di atterraggio tramite airbag ed il sistema di navigazione automatico del rover che saranno impiegati anche nelle successive missioni dei Mars Exploration Rover. La missione fu anche notevole sotto il profilo economico, avendo ottenuto risultati notevoli a fronte di una spesa limitata rispetto ad altre missioni spaziali marziane senza equipaggio. Questo aspetto è molto importante, considerando l'alto tasso di fallimenti (circa due terzi) delle sonde inviate sul pianeta rosso. La missione era stata concepita come la capofila del Programma Mars Environmental Survey (MESUR) della NASA, che prevedeva l'invio di 16 missioni superficiali automatiche in preparazione dell'esplorazione umana del pianeta rosso.