Marzia (fl. I secolo a.C.) è stata la seconda moglie di Catone Uticense.
Figlia di Lucio Marcio Filippo, visse nella seconda metà del I secolo a.C. Viene ricordata soprattutto per il suo matrimonio con Catone il Giovane, detto anche l’Uticense, al quale fu data in sposa giovanissima. Secondo gli usi del tempo, il padre, in accordo con Catone, la diede poi in sposa a Quinto Ortensio Ortalo per fini procreativi. Dopo la morte di Ortensio lei tornò da Catone, divenendo così un simbolo di fedeltà coniugale.
Dante Alighieri, che lesse la sua storia probabilmente da Lucano, la collocò nel Limbo degli spiriti magni accanto ad altre importanti donne della mitologia romana (Inf. IV, 128) e la citò anche nel Purgatorio (I, 79) e nel Convivio, dove interpreta la sua storia in senso allegorico:
«Tornò Marzia dal principio del suo vedovaggio a Catone, per che si significa la nobile anima dal principio del senio tornare a Dio. E quale uomo terreno più degno fu di significare Iddio, che Catone? Certo nullo.»