Minoranza nazionale indica una porzione di popolazione che si differenzia da quella maggioritaria di uno stato per alcune caratteristiche linguistiche, religiose, etniche, culturali, sociali, ecc.. A causa della complessità del fenomeno non esiste una definizione legale di "minoranza nazionale" internazionalmente accolta, ma bensì distinte definizioni adottate nelle legislazioni dei diversi stati nazionali.[1]
«Tra le tante proposte di definizione, la più esauriente è quella suggerita dalla sottocommissione dell'ONU per la lotta contro le misure discriminatorie e la protezione delle minoranze, pubblicata nel 1977[2]: per minoranza si intende dunque un "... gruppo numericamente inferiore al resto della popolazione di uno Stato, in posizione non dominante, i cui membri, cittadini dello Stato, possiedono, dal punto di vista etnico, religioso o linguistico, caratteristiche che differiscono da quelle del resto della popolazione e manifestano anche un sentimento di solidarietà allo scopo di preservare la loro cultura, la loro tradizione, la loro religione e la loro lingua»
A livello mondiale i diritti delle persone appartenenti a minoranze sono stati proclamati delle Nazioni Unite con risoluzione 47/135 del 18 dicembre 1992 intitolata "Dichiarazione delle Nazioni Unite dei diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali o etniche, religiose e linguistiche". In tale dichiarazione viene anche prospettato l’impegno degli Stati a proteggere dette minoranze.[4]
Le minoranze nazionali sono legalmente protette nel sistema europeo del Consiglio d'Europa dalla apposita "Convenzione-quadro per la protezione delle minoranze nazionali" (in vigore dal 1998), sistema a cui anche l'Unione europea ha aderito.