È un copricapo alto e rigido, formato da due pentagoni irregolari piatti, con i lati superiori ricurvi e terminanti a punta. Talora è impreziosita da oro e gemme, con fasce ricadenti sulla nuca, indossata dai vescovi durante le solennità liturgiche.[4] La mitra è uno delle quattro insegne episcopali[5] dei vescovicattolici, ed è simbolo della loro dignità e autorità.[4]
^ab Aldo Gabrielli, Lemma "Mitra", in Il grande italiano 2008. Vocabolario della lingua italiana., Padova, Hoepli (La Biblioteca di Repubblica-l'Espresso), 1º agosto 2007, ISSN 1128-6091 (WC · ACNP).
^L'insegna è un oggetto, un paramento o un distintivo che costituisce l'emblema, il simbolo, l'attributo caratteristico di una dignità, di un'autorità, dell'ufficio esercitato da una persona (cfr. inségna, in Treccani e insegna, in Dizionario di italiano del Corriere della Sera); le insegne episcopali, dunque, caratterizzano il vescovo ed egli le insossa perché gli sono proprie. Inoltre esse delineano la sua autorità e dignità in quanto successore degli apostoli e aiutano a comprendere il suo ruolo di pastore e guida. Nel caso specifico le quattro insegne episcopali della Chiesa cattolica sono, oltre la mitra, la croce pettorale, l'anello episcopale e il pastorale (cfr. Cerimoniale Episcoporum, n. 57).