Il monocolo [dal lat. tardo monocŭlus agg. «che ha un occhio solo», comp. del gr. μονο- «mono-» e di ocŭlus «occhio»] è un binocolo a singola canna, quindi è generalmente un cannocchiale prismatico (a prismi) o galileiano di piccole dimensioni[1][2], che per sua natura offre una visione monoculare, invece della tipica visione binoculare. Ancora oggi vengono prodotti e venduti come strumenti tascabili o di più facile utilizzo.
Il monocolo è anche un tipo di occhiale a singola lente, che andava di moda nel Ottocento e fino ai primi del Novecento, a volte chiamato caramella[3] e simile ad una lente di ingrandimento di diametro 40-50 mm, utilizzata solitamente per correggere la vista da vicino, ma anche per correggere le ametropie (occhiale da vista) per almeno un occhio (visione monoculare).
È costituito da una lente (più spesso) circolare, inserita in una sottile montatura (spesso metallica) che contorna la circonferenza e che può essere collegata ad un cordino o una catenella (per non perderla o evitare cadute), dove l'altra estremità è collegata all'abbigliamento del utente. Si riponeva spesso in un taschino della giacca o della camicia, creata appositamente.
Oggi esistono le lenti oftalmiche, a questo scopo, e gli occhiali da lettura o da vista, che coinvolgono e sfruttano la visione binoculare.
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