Narsete | |
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Narsete rappresentato in un'incisione presa dalle Cronache di Norimberga (1493). | |
Prefetto del pretorio d'Italia dell'Impero romano d'Oriente | |
Durata mandato | 553 – 564 |
Monarca | Giustiniano I |
Successore | Longino |
Praepositus sacri cubiculi | |
Durata mandato | 537 – 574 |
Dati generali | |
Suffisso onorifico | Magister militum |
Professione | Funzionario di corte e comandante militare |
Narsete | |
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Personaggio tradizionalmente identificato con Narsete. Dal mosaico che raffigura la corte di Giustiniano nella Basilica di San Vitale, a Ravenna | |
Nascita | Armenia, 478 |
Morte | Roma, 574 |
Dati militari | |
Paese servito | Impero romano d'Oriente |
Forza armata | Esercito romano |
Grado | Magister militum |
Comandanti | Giustiniano I |
Guerre | Rivolta di Nika (532) Guerra gotica (538-539 e 551-554) |
Battaglie | Battaglia di Tagina (552) Battaglia dei Monti Lattari (552) Battaglia del Volturno (554) |
Comandante di | Esercito bizantino |
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Narsete (in greco antico: Ναρσής?, Narsés; Armenia, 478 – Roma, 574) è stato un generale e funzionario bizantino di origini armene e fu un eunuco[1].
Di origine armena, è meglio noto per aver portato a termine la conquista dell'Italia avviata da Belisario sotto Giustiniano, sconfiggendo gli ultimi re goti Totila e Teia e i Franchi. Dopo la conquista dell'Italia (553), Narsete la governò per conto dell'Imperatore, ma le proteste dei Romani persuasero l'Augusto Giustino II, successore di Giustiniano, a rimuoverlo dal governo dell'Italia, sostituendolo con Longino. La notizia, fornitaci dalle fonti primarie, secondo cui Narsete avrebbe per ripicca invitato i Longobardi in Italia è considerata dalla storiografia moderna inattendibile.