Neemia

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Neemia in una icona moderna.

Neemia, indicato anche come Nehemia o Nechemya; נְחֶמְיָה "Conforto di Yahweh" o "Yahweh ha confortato"[1] (Babilonia, ... – ...; fl. V secolo a.C.), è stato un politico ebreo antico, governatore della Giudea persiana sotto Artaserse I di Persia (465-424 a.C.).[2]

È la figura centrale del Libro di Neemia, che descrive la sua opera di ricostruzione di Gerusalemme durante il periodo del Secondo Tempio. È profeta di Dio (Yahweh).

La maggior parte degli studiosi ritiene che Neemia sia una figura storica e che le parti del Libro di Neemia scritte in prima persona siano storicamente attendibili.[3][4][5]

  1. ^ (EN) Kenneth L. Barker e D. Waylon Bailey, The New American Commentary, B&H Publishing Group, 1998, p. 142, ISBN 978-0805401202.
  2. ^ (EN) James D. G. Dunn e John William Rogerson, Eerdmans Commentary on the Bible, Wm. B. Eerdmans Publishing, 19 novembre 2003, p. 321, ISBN 978-0-8028-3711-0.
  3. ^ A conferma del fatto che molti studiosi condividono questo punto di vista, vedi (EN) Anne Fitzpatrick, What did Nehemiah do for Judaism, in Zuleika Rodgers, Margaret Daly-Denton e Anne Fitzpatrick Mckinley (a cura di), A Wandering Galilean: Essays in Honour of Seán Freyne, Leiden, Brill, 2009, pp. 93 e ss., ISBN 90-04-17355-2.
  4. ^ A conferma del fatto che la maggioranza degli studiosi condivide questo punto di vista, vedi (EN) Jack Pastor, The Contribution of the Samaria Papyri from Wadi Daliyeh to the Study of Economics in the Persian Period, in Menahem Mor e Friedrick V. Reiterer (a cura di), Samaritans: Past and Present: Current Studies, Berlin, Walter de Gruyter, 2010, pp. 52 e ss., ISBN 978-3-11-019497-5.
  5. ^ Per un autore che dissente dalla posizione di maggioranza degli studiosi sulla storicità di Neemia ed Esdra, ma riconosce l'esistenza di quella maggioranza, vedi (EN) Philip R. Davies, Rethinking Biblical Scholarship: Changing Perspectives 4, Taylor & Francis, 3 settembre 2014, p. 108, ISBN 978-1-317-54443-2.
    «L'essenziale storicità degli eventi descritti [in Esdra e Neemia] è stata raramente posta in questione.»