Nome in codice

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Alcuni ricercatori (Reactor team from University of Chicago, tra cui Enrico Fermi, in prima fila, primo a sinistra) del Progetto Manhattan, uno dei nomi in codice più celebri della storia contemporanea.

Il nome in codice (o, più propriamente, criptonimo)[1] è una parola o una locuzione usata clandestinamente per riferirsi ad altra parola o locuzione.

Sebbene essa sia usata frequentemente in ambito militare (operazione militare) e nell'intelligence, ricorre anche nel campo dell'economia, ad esempio nell'industria, per indicare strumenti di difesa di progetti segreti (e simili) dalla concorrenza commerciale e dallo spionaggio industriale.

  1. ^ Il vocabolo, che proviene dal greco antico ed etimologicamente vale "nome nascosto", secondo il Vocabolario Treccani e il Dizionario online Hoepli è anche il nome d'arte adottato da un autore che non vuole far conoscere il suo nome anagrafico. È verosimile anche la traslitterazione nella forma crittonimo, analogamente a crittografia e, mutatis mutandis, "atto" (nel senso di "idoneo") dal latino aptus, e così via.