Nynorsk Nynorsk | |
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Parlato in | Norvegia |
Locutori | |
Totale | 500.000 |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Lingue germaniche Lingue germaniche settentrionali Lingua norvegese |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | Norvegia |
Regolato da | Språkrådet |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | nn
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ISO 639-2 | nno
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ISO 639-3 | nno (EN)
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Linguist List | nno (EN)
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Glottolog | norw1262 (EN)
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Linguasphere | 52-AAA-be
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Alleh mennesker er født til frihet og med samme menneskeverd og menneskerettigheter. De har tilegnet seg fornuft og samvittighet og må leve med hverandre som brødre. | |
Il nynorsk ([ˈnỳːnɔʂk]) o neonorvegese, chiamato anche landsmål (lett. "lingua del paese/nazione"), è una delle due forme di scrittura ufficiali della lingua norvegese, oltre alla "lingua del libro", il bokmål. È usato come sistema di scrittura primario da circa il 10-15% della popolazione norvegese (circa l'85% usa il bokmål). Il Nynorsk venne elaborato da uno studioso autodidatta di origine contadina, Ivar Aasen, che intendeva creare una norma scritta basata sulla parlata delle zone rurali, soprattutto di quelle occidentali, le cui parlate col passare dei secoli avevano subìto meno l'influsso del danese, dando vita a un idioma molto diverso da quest'ultimo. Aasen definì tale lingua landsmål, cioè "lingua del territorio", secondo le concezioni della coeva ideologia romantica ottocentesca che voleva esaltare le tradizioni locali.
Vittorio Beonio Brocchieri ha fatto delle argute considerazioni sulla lingua popolare della Norvegia, il Landsmaal, in contrapposto alla lingua classica, il Riksmaal, «fondata sul danese, non quanto a pronuncia ma quanto a grafia». «(...) non sentivo altro che parlare landsmaal (quel falso "landsmaal" in bocca a gente che finge di conoscere il dialetto popolare, ma non lo conosce e quindi lo rende più goffo)».[1]