Offensiva di Praga

Liberazione di Praga[1]
parte della seconda guerra mondiale
Mappa dell'offensiva di Praga
Data5 - 12 maggio 1945
LuogoPraga
EsitoDecisiva vittoria sovietica
Schieramenti
Germania (bandiera) Germania
Ungheria (bandiera) Ungheria[2]
Slovacchia (bandiera) Slovacchia
Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Romania (bandiera) Romania
Cecoslovacchia (bandiera) Resistenza ceca (parte filo-sovietica)
Polonia (bandiera) Polonia

Esercito Russo di Liberazione (per la prima volta combatterono contro i nazisti[3][4][5])
Comandanti
Effettivi

900.000 uomini
1.900 carri armati e cannoni d'assalto
1.000 aerei[6]
Ungheria (bandiera) 9.370[2]
2.028.100 uomini:
  • 1.770.700
  • Romania (bandiera) 139.500
  • 69.500
  • Rep. Ceca (bandiera) 48.400
  • 18.000[7]
    1.960 carri armati e cannoni semoventi
    3.014 aerei[8]
Perdite
oltre 600.000 uomini tra morti, feriti e prigionieri[9] 11.170 - 49.348 morti
40.50 feriti
373 carri armati
80 aerei[9][10]
1.730
887
533 (esclusa rivolta di Praga)
300[7]
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L'offensiva di Praga fu l'ultimo grande scontro della seconda guerra mondiale in Europa, combattuto nel mese di maggio 1945 tra le residue truppe tedesche del Gruppo d'armate Centro e quelle sovietiche, sul fronte orientale. La battaglia continuò fino al 12 maggio 1945, nonostante la resa incondizionata del Terzo Reich, avvenuta l'8 maggio di quell'anno, e avvenne contemporaneamente alla rivolta di Praga.

Le forze dell'Armata Rossa organizzarono con grande rapidità, mentre non era ancora conclusa la battaglia di Berlino, una vasta manovra di accerchiamento con tre raggruppamenti in avanzata da nord e da sud che, dopo aver superato l'aspra resistenza tedesca, riuscirono a raggiungere in pochi giorni Praga. Stalin in persona aveva sollecitato i suoi comandanti affinché muovessero velocemente e anticipassero il possibile arrivo delle truppe alleate.

Le armate corazzate del maresciallo Ivan Konev entrarono per prime nella città il 9 maggio 1945 concludendo vittoriosamente la seconda guerra mondiale in Europa.

  1. ^ AAVV, L'URSS nella seconda guerra mondiale, C.E.I. Milano 1966, Vol. 5
  2. ^ a b České povstání v květnu, su kcprymarov.estranky.cz. URL consultato il 6 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2009).
  3. ^ Kirill Alexandrov: Alla fine della guerra, Himmler diede l'ordine di distruggere la leadership della KONR, su kontury.info.
  4. ^ echo.msk.ru, http://www.echo.msk.ru/programs/victory/681688-echo/.
  5. ^ Vlasov, su generalvlasov.ru.
  6. ^ D. Glantz-J. House, La grande guerra patriottica dell'Armata Rossa, p. 399.
  7. ^ a b Krivosheev, Grigori (1997), Soviet Casualties and Combat Losses in the Twentieth Century, London: Greenhill Books, ISBN 978-1853-672804
  8. ^ D. Glantz-J. House, La grande guerra patriottica dell'Armata Rossa, p. 400.
  9. ^ a b D. Glantz-J. House, La grande guerra patriottica dell'Armata Rossa, p. 401.
  10. ^ Glantz, David M. & House, Jonathan (1995), When Titans Clashed: How the Red Army Stopped Hitler, Lawrence, Kansas: University Press of Kansas, ISBN 0-7006-0899-0