Omonimia

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Un diagramma di Venn con le relazioni di significato.
Tra le parole con identica pronuncia, alcune hanno identico significato e diversa grafia (be' e beh); altre identica grafia e diverso significato (riso come alimento o pianta e riso come facoltà di ridere); altre ancora diversa grafia e diverso significato (a preposizione e ha voce del verbo avere).
Tra le parole con identica grafia, alcune hanno diversa pronuncia e diverso significato (razza, /'rat.tsa/, come suddivisione di specie biologiche, e razza, /'rad.dza/, come pesce), altre hanno diversa pronuncia ma identico significato (la pronuncia di pioniere con iato, pioniere, o con dittongo, pioniere, non muta il significato).
Termini omonimi come riso ed eterografi come a/ha compongono l'insieme degli omofoni.
Termini omonimi come riso ed eteronimi come razza compongono l'insieme degli omografi.
La relazione di sinonimia indica che due o più termini con diversa grafia e diversa pronuncia hanno (approssimativamente) lo stesso significato.

In semantica, l'omonimia (dal greco ὁμωνυμία, homonymia, per il tramite del latino homonymia) è un fenomeno per cui due forme linguistiche presentano la stessa forma ortografica e fonologica, ma hanno diverso significato e diversa etimologia. Sono dunque omonimi quei termini, distinguibili l'uno dall'altro, che sono scritti allo stesso modo (per cui si dicono omografi) e si pronunciano allo stesso modo (per cui si dicono omofoni). Ad esempio, in italiano le parole vite (plurale di vita), vite (pianta) e vite (organo filettato) sono omonime.