Oppio

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L'oppio si ricava dal lattice che trasuda dalle capsule immature del papavero officinale.

L'oppio è uno stupefacente ottenuto incidendo le capsule immature del Papaver somniferum (papavero sonnifero) e raccogliendone il lattice che trasuda, che poi viene lasciato rapprendere all'aria in una resina scura che viene impastata in pani di colore bruno, dall'odore dolciastro e dal sapore amaro.

Le sostanze o preparazioni farmaceutiche contenenti oppio o suoi derivati sono chiamate oppiacei (da non confondere con gli oppioidi, classe di sostanze di varia natura con un effetto farmacologico simile a quello della morfina[1]).[2]

  1. ^ oppiòide, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ oppiàceo, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.