Orhan I

Orhan
Miniatura ottomana, XVI secolo
Sultano dell'Impero ottomano
Bey, Ghazi, Padişah
In carica1323/1326 –
marzo 1362
PredecessoreOsman I
SuccessoreMurad I
Nome completoOrhan Gazi bin Osman Gazi
Altri titoliŞücaeddin, İhtyareddin, Seyfeddin
NascitaSöğüt, Beylik ottomano, 1281 ca.
MorteBursa, Impero ottomano, marzo 1362
SepolturaTürbe di Orhan Ghazi
Luogo di sepolturaDistretto di Osmangazi, Bursa, Turchia
DinastiaOttomana
PadreOsman I
MadreMalhun Hatun
ConsorteAsporça Hatun
Nilüfer Hatun
Teodora Hatun
Altre
FigliSüleyman Pasha
Murad I
Halil Bey
Altri
ReligioneIslam sunnita
Firma

Orhan I (noto anche come Orhan Ghazi, turco ottomano: اورخان غازی; traslitterato anche come Orkhan; in turco Orhan Gazi, occasionalmente in italiano: Orcano; Söğüt, 1281 ca. – Bursa, marzo 1362) è stato il secondo sultano ottomano. Regnò dal 1326 circa fino alla sua morte nel 1362, rendendolo il sovrano ottomano più longevo della storia e uno di quelli col regno più lungo.

Figlio di Osman I e della sua seconda moglie Malhun Hatun, nei suoi quarant'anni di regno decuplicò l'estensione del suo beylik trasformandolo in un vero e proprio impero. In particolare, continuò la lotta contro i bizantini, iniziata da suo padre, che culminò nella vittoriosa battaglia di Pelecano (1329) contro l'imperatore Andronico III Paleologo. In seguito, Orhan s'inserì nelle guerre civili bizantine sposando Teodora, figlia di Giovanni VI Cantacuzeno, di cui sostenne le guerre prima contro Anna di Savoia (guerra civile del 1341-1347) e poi contro Giovanni V Paleologo (guerra civile del 1352-1357), ottenendo in cambio il permesso di saccheggiare la Tracia e la cessione della fortezza di Çimpe, che fu poi usata come di raccolta per la conquista di Gallipoli e della sua penisola, che a sua volta divenne la testa di ponte per le successive espansioni ottomane nell'Europa continentale. Oltre che contro i bizantini, Orhan mosse anche contro i beylik islamici dell'Anatolia, conquistando le terre dei Karasidi di Balıkesir e degli Ahis di Ankara[1][2].

Il celebre studioso e viaggiatore berbero Ibn Battuta, contemporaneo di Orhan, lo descrisse come "il più grande dei re turcomanni e il più ricco in ricchezze, terre e forze militari"[3].

  1. ^ (EN) David Nicolle, Ottoman Fortifications 1300–1710, Bloomsbury USA, 25 maggio 2010, p. 8, ISBN 978-1-84603-503-6.
  2. ^ (EN) Daniel Goffman, The Ottoman Empire and Early Modern Europe, Cambridge University Press, 25 aprile 2002, p. 42, ISBN 978-0-521-45908-2.
  3. ^ (EN) Henry Glassie, Turkish Traditional Art Today, Ministry of Culture of the Turkish Republic, 2002, p. 370, ISBN 978-975-17-2897-5.