PSR B1620-26 A / B | |
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Il cerchietto verde alla destra alta indica la posizione della pulsar. | |
Classificazione | pulsar |
Distanza dal Sole | 12 400 anni luce (3 800 pc) |
Costellazione | Scorpione |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 16h 23m 38s |
Declinazione | -26° 31′ 53″ |
Dati fisici | |
Massa | 1,35 / 0,34 M⊙
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Età stimata | 13 Ga(?) |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | +24 |
Nomenclature alternative | |
PSR J1623−2631, 16:23:38.22−23:31:53.8 J2000, 16:23:38.24−26:31:53.9, ICRS 2000
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PSR B1620−26 è una stella binaria distante circa 12.400 anni luce, nell'ammasso globulare M4, formato da una stella di neutroni e una nana bianca. Questo sistema di stelle degeneri è noto per ospitare il pianeta extrasolare più antico, Matusalemme, la cui età è di 13 miliardi di anni, meno di un miliardo di anni più giovane dell'intero Universo.[1]
Si è ipotizzato che in origine PSR B1620−26 A avesse un'altra compagna, una nana bianca di massa inferiore, che è stata espulsa quando PSR B1620−26 B interagì con il sistema binario originale. A quel tempo, PSR B1620−26 B era ancora nella sequenza principale, coi suoi pianeti (PSR B1620-26 (AB)b). In seguito, i pianeti adattarono la loro orbita attorno ad entrambe le stelle.[2]
Il sistema triplo è poco fuori dal centro dell'ammasso globulare al quale appartiene; l'età dell'ammasso è stato stimato sui 12,7 miliardi di anni. La stessa età è stimata per la formazione sia del pianeta che delle due stelle.
C'è una disputa minore sulle regole di nomenclatura propria da usare per questo insolito sistema stellare. Da una parte c'è chi afferma che la regola tradizionale dell'assegnazione delle lettere A e B alle componenti dei sistemi doppi abbia la precedenza, così che la pulsar debba essere PSR B1620-26 A, la nana bianca PSR B1620-26 B ed il pianeta PSR B1620-26 c. L'altra parte considera invece la sigla PSR applicabile solo per la stella che realmente è una pulsar, la nana bianca WD J1623-266 e il pianeta PSR B1620-26 b. I primi articoli e pubblicazioni usarono la prima convenzione, mentre i cataloghi stellari tendono adesso ad utilizzare la seconda.[3][4]