Una palanka (pronuncia turca: paˈɫaŋka]), conosciuta anche come parkan nell'Ungheria meridionale e palanga,[1][2] era una fortificazione in legno utilizzata dall'Impero ottomano in modo estensivo in alcune regioni dell'Europa sud-orientale, tra cui l'Ungheria, i Balcani e la costa del Mar Nero contro gli stati rivali, in particolare l'Arciducato d'Austria e il Regno d'Ungheria.[3][4] Tali fortezze in legno potevano essere costruite ed espanse rapidamente e solitamente contenevano una piccola guarnigione. Queste fortificazioni variavano in dimensioni e forma, ma erano principalmente costruite con palizzate. Le palizzate potevano essere adiacenti ad una città[5] e più tardi potevano essere sostituite da una più formidabile fortezza in pietra come nel caso di Uyvar.[6] Le palizzate potevano anche essere costruite come estensione della fortezza principale.[7] Molte fortezze ottomane erano un misto di fortificazioni di tipo palanka e in pietra. Evliya Çelebi descrive la parola palanka anche come una tecnica di muratura in legno.[7][8]
Alcune palanka si sono sviluppati in insediamenti più grandi e la parola palanga è stata anche usata per descrivere gli insediamenti rurali che hanno origine dalle palanka di Erzincan, nell'Anatolia orientale.