Papa Giovanni Paolo II | |
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Yousuf Karsh, ritratto fotografico di papa Giovanni Paolo II (1979) | |
264º papa della Chiesa cattolica | |
Elezione | 16 ottobre 1978 |
Insediamento | 22 ottobre 1978 |
Fine pontificato | 2 aprile 2005 (26 anni e 168 giorni) |
Motto | Totus tuus[1] |
Cardinali creati | vedi Concistori di papa Giovanni Paolo II |
Predecessore | papa Giovanni Paolo I |
Successore | papa Benedetto XVI |
Nome | Karol Józef Wojtyła |
Nascita | Wadowice, 18 maggio 1920 |
Ordinazione diaconale | 20 ottobre 1946 dal cardinale Adam Stefan Sapieha |
Ordinazione sacerdotale | 1º novembre 1946 dal cardinale Adam Stefan Sapieha |
Nomina a vescovo | 4 luglio 1958 da papa Pio XII |
Consacrazione a vescovo | 28 settembre 1958 dall'arcivescovo Eugeniusz Baziak |
Elevazione ad arcivescovo | 13 gennaio 1964 da papa Paolo VI |
Creazione a cardinale | 26 giugno 1967 da papa Paolo VI |
Morte | Città del Vaticano, 2 aprile 2005 (84 anni) |
Sepoltura | Basilica di San Pietro in Vaticano |
Firma | |
San Giovanni Paolo II | |
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Zbigniew Kotyłły, San Giovanni Paolo II (2012 ca.); olio su tela, chiesa del Seminario di Lublino | |
Papa | |
Nascita | Wadowice, 18 maggio 1920 |
Morte | Città del Vaticano, 2 aprile 2005 (84 anni) |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | Piazza San Pietro, 1º maggio 2011 da papa Benedetto XVI |
Canonizzazione | Piazza San Pietro, 27 aprile 2014 da papa Francesco |
Santuario principale | Basilica di San Pietro in Vaticano |
Ricorrenza | 22 ottobre |
Attributi | paramenti papali, bastone pastorale |
Patrono di | Giornate mondiali della gioventù[2], famiglie[3], Borgo Mantovano, Casali del Manco, Trecastelli, Rivignano Teor |
Papa Giovanni Paolo II (in latino Ioannes Paulus PP. II; in polacco Jan Paweł II; nato Karol Józef Wojtyła, AFI: [ˈkarɔl ˈjuzef vɔjˈtɨwa], ; Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005) è stato il 264º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 6º sovrano dello Stato della Città del Vaticano.
Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito alla causa di beatificazione, il 1º maggio 2011 è stato beatificato dal suo successore papa Benedetto XVI; viene festeggiato nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre. Nella storia della Chiesa, non accadeva da circa un millennio che un papa proclamasse beato il proprio immediato predecessore.[4] Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII,[5] è stato proclamato santo da papa Francesco.
Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522-1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo.
Disapprovò la teologia della liberazione, intervenendo talora in occasione di avvicinamenti di alcuni esponenti del clero verso soggetti politici dell'area marxista. In più di un'occasione proclamò la superiorità dell'economia di mercato su quelle statalizzate, tuttavia stigmatizzò il capitalismo e il consumismo sfrenati, considerati antitetici alla ricerca della giustizia sociale, causa d'ingiustificata sperequazione fra i popoli e lesivi della dignità dell'uomo. Il suo pontificato, sul lato dottrinale, fu conservatore; nel campo della morale confermò l'approccio tradizionale della Chiesa su diversi campi, quali la sessualità umana, sul celibato ecclesiastico e sul sacerdozio femminile.
I suoi 104 viaggi in tutto il mondo[6] videro la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi di carattere religioso). Con questi viaggi apostolici, Giovanni Paolo II coprì una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme. Questa grande attività di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate mondiali della gioventù) fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell'ecumenismo, che è stato uno dei punti fermi del suo papato.
Sul piano dei rapporti con l'Italia, i viaggi sottolinearono l'intenzione di separare l'aspetto politico da quello religioso, come il pontefice stesso tenne a sottolineare, due anni dopo la revisione del Patti Lateranensi, nel 1986, a Forlì, ricordando che il precedente papa a visitare quella città era stato Pio IX, in veste anche di capo di Stato: "Da allora, la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa".
Papa Wojtyła beatificò e canonizzò molte più persone di ogni altro pontefice, grazie anche all'abolizione, da parte sua, dell'ufficio del promotore della fede, rendendo così più scorrevole tale processo: le persone da lui beatificate furono 1.338 e quelle canonizzate 482,[7] mentre i predecessori nell'arco dei quattro secoli precedenti avevano proclamato soltanto 300 santi. Tuttavia, i documenti relativi a molte delle prime canonizzazioni sono incompleti, mancanti o poco accurati.
Fu detto "l'atleta di Dio"[8] per le sue varie passioni sportive: praticò sci, nuoto, canottaggio e calcio[9] e fu amante della montagna,[10] continuando a praticare sport finché la salute glielo permise. Nel 1980 per la sua passione sportiva e il suo spirito atletico viene insignito del collare d'oro, la massima onorificenza sportiva riconosciuta dal CIO (ordine olimpico).