La perizia calligrafica è una tecnica volta ad accertare se un testo olografo sia di paternità di un determinato soggetto.[1]
Tale tecnica è utilizzata in particolar modo in ambito giudiziario per trarre evidenze utili al processo. Qualsiasi documento può diventare oggetto di analisi e di confronto. Con il termine “documento” si intende qualsiasi elemento materiale che contenga cifre, segni o simboli finalizzati a comunicare un messaggio ad un destinatario. L'inventario può variare dal semplice pezzo di carta ai graffiti sul muro, dai codici digitali ai prodotti in scatola.
Il termine non si deve confondere con la grafologia e l'analisi grafologica poiché la perizia calligrafica, pur potendo adottare anche il metodo grafologico, è un esame differente che si avvale di corpus distinto di metodi e tecniche[2].
Molte evidenze richiedono il confronto tra più documenti o parti di un documento o tra un documento e un'altra evidenza scientifica. I tipi di documenti più frequenti sono i manoscritti attraverso i quali l'investigatore cerca di scoprirne l'autore.
Un investigatore di documenti è spesso nominato dal giudice per determinare la fonte o le fonti di uno o più documenti. Altre competenze riguardano il processo di formazione, di traduzione o di decifrazione se il documento è scritto in codice.
In alcuni casi si ricorre al termine “analista forense di documenti”, mentre in altre si preferisce quello di “esperto forense di calligrafia”. Quest'ultimo termine, in particolare, si limita ai manoscritti, mentre l'altro termine si riferisce a tutti gli altri documenti (stampe, CD-ROM, microfilm, etc.). Non di rado capita che l'investigatore si specializzi in una sola di queste branche.