«Qui giace l'Aretin, poeta Tosco,
che d'ognun disse mal, fuorché di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"!»
Pietro Aretino (Arezzo, 19 aprile 1492[2] – Venezia, 21 ottobre 1556) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo italiano. Fu chiamato Il Divino Pietro Aretino.[3]
È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato licenzioso, fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell'ambiente cardinalizio[senza fonte] che a lungo frequentò.
Fu letterato tanto amato quanto discusso, se non odiato (e per molti fu semplicemente un arrivista e uno spregiudicato cortigiano).[4]
Questa, che oggi potrebbe apparire incoerenza, fu per molti versi un modello dell'intellettuale rinascimentale, autore anche di apprezzati Ragionamenti, un genere letterario, il suo, definito "dialogo puttanesco".