Poetica cognitiva

Il termine poetica cognitiva si compone di due concetti: quello di poetica e quello di cognizione. La poetica cognitiva è un approccio di ricerca che si occupa dei meccanismi di creazione e ricezione cognitiva del testo poetico-letterario. Il termine fu coniato da Reuven Tsur nel suo libro Toward a Theory of Cognitive Poetics (2002) nell'ambito dell'analisi di testi poetici. Oggi il termine "poetica cognitiva" condensa in sé un articolato universo di ricerche condotte a partire dagli anni Settanta del XX secolo dalle scienze della letteratura, dall'ermeneutica, dalla scienza cognitiva in generale e dalla linguistica cognitiva in particolare, per spiegare il fenomeno dell'esperienza umana di elaborazione e comprensione di testi poetico-letterari. Si tratta di un approccio di ricerca composito, che non vede l'opera d'arte letteraria come entità con un suo significato – o 'messaggio' – precostituito da scoprire e recepire (teoria letteraria tradizionale, ermeneutica classica, orientamento della critica verso la ricerca del 'significato del testo') o come entità autonoma rispetto all'autore e al lettore (teorie formaliste, strutturalismo, New Criticism), bensì come oggetto estetico che esercita la propria forza nell'interazione con un lettore reale e che proprio attraverso lo studio di questa interazione può essere meglio compreso. La poetica cognitiva cerca quindi di descrivere il testo a partire dai suoi effetti sul lettore, osservando cosa accade nella mente umana durante la lettura di una determinata poesia, un racconto, un romanzo, ovvero una qualsiasi opera che abbia carattere finzionale.