Le Poor Laws erano un sistema assistenziale rivolto alle fasce più povere della popolazione, attuato in quello che è l'attuale Regno Unito (con formulazioni leggermente differenti tra Irlanda, Scozia e Inghilterra) nelle sue forme originarie a partire dal tardo Medioevo, prima di ricevere una definitiva codificazione sul finire del XVI secolo. Tale strumento giuridico rimase in funzione sino alla fine della seconda guerra mondiale, quando dovettero essere implementate forme alternative di stato sociale.
L'avvio dell'iter legislativo delle Poor Laws può essere datato a partire dal 1572, prendendo come riferimento preesistenti impianti legislativi di epoca Tudor, relativi all'assistenza di mendicanti e vagabondi. La storia delle Poor Laws in Inghilterra e Galles può essere schematicamente ripartita in due componenti: l'emanazione degli statuti definiti Old Poor Laws approvati durante il regno di Elisabetta I, e le New Poor Laws, approvate nel 1834, con modifiche significative che ammodernavano il precedente disegno di legge. In particolare veniva stabilita una centralizzazione sostanziale dell'assistenza, sottratta al controllo delle singole parrocchie e mirante alla creazione di workhouses da parte delle Poor Law Unions.
Il sistema previsto dalle Poor Laws non fu formalmente abolito fino al 1948, con la promulgazione del National Assistance Act. Tuttavia da tempo tale sistema di assistenza era entrato in declino, in seguito all'introduzione delle riforme liberali in materia di welfare, alla disponibilità di forme di assistenza alternative, quali società di mutuo soccorso e sindacati.