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L'Emilia è una regione storica dell'Italia settentrionale, che insieme alla Romagna forma la regione dell'Emilia-Romagna. Prende il nome dalla Via Emilia, strada fatta costruire dal console romano Marco Emilio Lepido per collegare tra di loro le città di Rimini e Piacenza.
Essa comprende le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e di Bologna (esclusa la zona imolese).
La via Flamina minor è una antica strada romana che fu costruita dal console Gaio Flaminio nel 187 a.C. L'itinerario della strada, ancora oggetto di studio, parte dalla antica città di Claterna (i cui resti si trovano nella frazione di Maggio a Ozzano dell'Emilia) per raggiungere la città di Arezzo collegandola con la neonata colonia di Bononia.
La costruzione della strada è contemporanea a quella della via Emilia voluta da Marco Emilio Lepido; il suo scopo era quello di istituire una rete stradale (insieme alla via Emilia) per permettere veloci collegamenti con Ariminum (Rimini) e Arretium (Arezzo), rendere sicuri e stabili i territori emiliani e romagnoli dopo la loro conquista ai danni dei Celti e controllare, inoltre, la dorsale appenninica occupata dalle tribù liguri.
Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 - Milano, 27 gennaio 1901) fu uno dei massimi compositori italiani dell'Ottocento, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo.
Giuseppe Verdi nacque nel 1813 a Le Roncole, frazione di Busseto nei territori del Ducato di Parma e Piacenza. Il padre Carlo era un oste, la madre Luigia Uttini una filatrice. Entrambi erano di origini piacentine.
Giovanissimo, incoraggiato dal padre che gli acquistò una vecchia spinetta, ricevette le prime lezioni di musica da don Pietro Baistrocchi, organista della chiesa delle Roncole. Grazie all'interessamento del droghiere Antonio Barezzi, suo generoso mecenate e poi suo suocero (ne sposò la figlia, Margherita, nel 1836), frequentò il ginnasio a Busseto; intanto studiava musica presso il maestro Ferdinando Provesi, direttore della locale Società Filarmonica. Nel 1828 compose una sinfonia alternativa per Il barbiere di Siviglia di Rossini.
«Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli, col seno sul piano padano ed il culo sui colli...»
«Il nome di Parma, una delle città dove più desideravo andare dopo che avevo letto La Certosa, m'appariva compatto, liscio, color malva e dolce, se mi parlavano di una qualsiasi casa di Parma dove sarei stato accolto, mi davano il godimento di pensare che avrei abitato una dimora liscia, compatta, color malva e dolce, senz'alcun rapporto con le dimore d'ogni altra città d'Italia, poiché l'immaginavo soltanto in virtù di quella pesante sillaba del nome Parma, dove non circola brezza alcuna, e di tutto quel che le avevo fatto assorbire di dolcezza stendhaliana e del riflesso delle violette.»
«Salve Ferrara, co'l tuo fato in pugno, ultima nata, creatura nova, de l'Appennin, del Po, del faticoso dolore umano!»
«Bella e dolce Bologna! Vi ho passato sette anni, forse i più belli...»
«Modena siede in una gran pianura, che da la parte d'austro e d'occidente cerchia di balze e di scoscese mura del selvoso Apennin la schiena algente; Apennin ch'ivi tanto a l'aria pura, s'alza a veder nel mare il sol cadente, che su la fronte sua cinta di gielo par che s'incurvi e che riposi il cielo.»
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