Pressione del sangue

Misura della pressione del sangue

Viene convenzionalmente chiamata pressione del sangue la differenza tra la pressione esercitata dal sangue arterioso sulle pareti dei vasi (forza per unità di area in direzione perpendicolare alle pareti) e la pressione atmosferica. È la pressione indicata dagli appositi strumenti medici di misura (sfigmomanometri). Se, per esempio, la pressione atmosferica è 760 mmHg (= 1 atmosfera, poco più di un kilogrammo peso a centimetro quadrato) e lo sfigmomanometro segna 120, il sangue esercita sulle pareti dei vasi una pressione di 880 mmHg (120+760) 1,16 atm. Varia a seconda dei vari distretti vascolari.

A livello arterioso sistemico si misura quella che più comunemente, ma erroneamente, è conosciuta come "pressione sanguigna": questa diminuisce leggermente dal cuore verso le arteriole, a livello delle quali è ancora possibile valutare la pulsazione. Da queste all'atrio destro del cuore la pressione cade velocemente fin quasi allo zero. Il sangue ritorna al cuore grazie alla pompa muscolare e alla pompa toracica: durante l'inspirazione, infatti, viene a svilupparsi nel torace una pressione negativa che facilita l'aspirazione di sangue da parte dell'atrio destro.

Nella circolazione polmonare il meccanismo è simile ma a resistenze e pressioni minori. I valori normali di pressione son stati definiti sulla base dei valori compresi tra due deviazioni standard relative alla media delle pressioni rilevate in una popolazione numericamente consistente. I valori variano in base all'età, al sesso e al gruppo sociorazziale dell'individuo.