L'espressione prezzo ombra si riferisce solitamente al prezzo di un bene o di un servizio calcolato da un modello matematico di tipo economico (programmazione matematica). Il prezzo ombra detto anche prezzo contabile indicherebbe il valore delle merci che deriva dalla loro scarsità, ossia dalla limitata disponibilità dei quantitativi dei beni rispetto ai bisogni. Un bene diviene scarso allorquando è disponibile in quantità inferiore alla quantità che sarebbe domandata se il suo prezzo fosse nullo, ossia se fosse un bene libero[1]. In senso tecnico il prezzo ombra (shadow price) è il termine con cui vengono appellati i moltiplicatori di Lagrange in ambito economico[2]. Nei problemi di ottimizzazione economica la nozione di scarsità si riflette nelle equazioni vincolari delle risorse produttive o di un paniere di beni laddove una funzione dei ricavi, dei costi oppure una funzione di utilità costituisce la funzione da ottimizzare.
Oggi, l'espressione prezzo ombra trova un utilizzo più ampio di quello attribuito originariamente dalla programmazione matematica. Nelle valutazioni economiche, il prezzo ombra di un bene, sia questo un input o un output, costituisce il suo valore economico ogniqualvolta il mercato non sia in grado di incorporare nel prezzo il vero costo opportunità del bene stesso cui è collegato. Nei mercati perfettamente competitivi ed efficienti o in condizioni di pianificazione ottimale i prezzi di mercato ed i prezzi ombra coincidono, tuttavia nella realtà si osserva che i mercati possono essere distorti da tasse, dazi, sussidi, tassi di cambio rigidi, quote di produzione o di consumo, tariffe regolamentate, fissazione di prezzi in regime di oligopolio o di monopolio ed informazioni imperfette. Questi elementi fanno sì che esista una differenza tra il prezzo di mercato ed il prezzo ombra. I motivi principali causa della distorsione sono: l'assenza di concorrenza perfetta a seguito della presenza di monopoli o oligopoli e di un'informazione imperfetta tra gli agenti economici; l'intervento dello Stato o altri fattori esterni alla sfera economica che perturbano il processo economico (tasse, regolamenti, quote e tutti i tipi di misure di politica economica).
Le economie della vita reale cessano di corrispondere al modello di economia sviluppato nella teoria neoclassica ed i prezzi non svolgono più il loro ruolo di informazione e di regolazione del mercato. Gli agenti non si comportano più in modo da massimizzare il reddito nazionale, i volumi prodotti e consumati si allontanano dal loro punto di equilibrio, l'allocazione delle risorse non risulta più efficiente, i flussi e il reddito non sono più ottimali.
L'obiettivo dell'utilizzo dei prezzi ombra è correggere le distorsioni tra i prezzi di mercato ed il vero valore economico.
Gli operatori economici interessati a valutare e a decidere l’impiego ottimale dei fattori possono trovarsi davanti a prezzi monetari rilevati sul mercato che mal si prestano ad essere utilizzati come strumento decisionale. Poiché un buon processo decisionale richiede di misurare il valore di beni/servizi in unità commensurabili, ogniqualvolta il prezzo di mercato risulta inadeguato o assente, si ricorre al concetto di prezzo ombra con l’obiettivo di effettuare le valutazioni di convenienza economica tra diverse decisioni di investimento.