Processo di Norimberga è il nome usato per indicare due distinti gruppi di processi ai nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah. Il primo e più famoso processo si tenne dal 20 novembre 1945 al 1º ottobre 1946 nel Palazzo di Giustizia a Norimberga (insieme a Berlino e Monaco, era una delle città simbolo del regime nazista). Fu denominato Processo dei principali criminali di guerra, e nel corso di esso il Tribunale militare internazionale (IMT) giudicò venti capi nazisti rimanenti o ancora ritenuti in vita.[1] Il secondo gruppo di 12 processi[2] fu aperto per criminali di guerra di grado inferiore e tenuto secondo la Legge numero 10 del Consiglio di controllo dal Tribunale militare di Norimberga (NMT); comprese anche il famoso Processo ai dottori. Questa voce tratta principalmente i processi del primo gruppo. Per i processi del secondo gruppo si veda la voce "Processi secondari di Norimberga".
La decisione di sottoporre a processo i principali esponenti dell'Asse fu presa ancor prima della cessazione della guerra. Dal 18 ottobre all'11 novembre 1943 si svolse a Mosca la terza conferenza tripartita di Mosca, con la presenza dei tre ministri degli esteri dell'alleanza: Cordell Hull, Anthony Eden e Vjačeslav Michajlovič Molotov.
Come ebbe a scrivere Churchill nelle sue memorie, «l'uccisione di Mussolini e il collasso del fascismo ci risparmiò una Norimberga italiana».[3] Al termine dell'incontro venne stilato un documento[4] nel quale i tre capi della coalizione, Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt e Stalin, si impegnavano al termine della guerra a far sì che i criminali nazisti venissero processati secondo le leggi del paese nel quale i crimini erano stati commessi. Nella successiva conferenza di Teheran, tenutasi dal 28 novembre al 1º dicembre dello stesso anno, il concetto di crimine nazionale venne esteso a un livello più ampio, superando il concetto della punibilità nazionale.